Il balletto delle cifre sul Milan Calcio. Silvio Berlusconi ha sparato in alto qualche giorno fa. Ha spiegato di voler vendere soltanto di fronte alla valutazione del Milan di 1 miliardo e mezzo. Quindi è stata superata la precedente asticella, fissata a un miliardo di euro. Ma dove sta la verità? La verità sta nei numeri. Come si fa a dire che il Milan vale un miliardo di euro o addirittura di più? Per fare un esempio la Roma e la Juventus capitalizzano in Borsa poco più di 200 milioni di euro. E il Milan, ricordiamolo, chiuderà il bilancio 2014 con una perdita di circa 50 milioni di euro: rosso, al quale come sempre deve porre rimedio Fininvest, che potrebbe lievitare a 60 milioni viste le ultime spese sostenute per cercare di migliorare (con l’acquisto di nuovi giocatori) la cattiva classifica in campionato di serie A. Quindi, secondo autorevoli fonti finanziarie sentite da questa rubrica, la realtà è ben diversa. Vero è che Fininvest (e quindi Silvio Berlusconi visto che il Milan resta il suo territorio) per la prima volta non ha smentito la cessione di una quota del Milan, almeno una minoranza. Ma l’asticella di prezzo su cui si punterebbe sarebbe ben diversa: già se arrivasse una valutazione di 600 milioni di euro sarebbe ben accolta. Anzi, sarebbe manna dal cielo per una società che quest’anno non avrà nemmeno i 40 milioni di proventi della Champions. Il problema è un altro: chi ha fatto finora le ipotetiche offerte? Improbabili imprenditori thailandesi come pure presunti fondi di Singapore. Il Milan, secondo diversi addetti ai lavori, verrà ceduto ma si attende un compratore affidabile, che possa sviluppare il progetto stadio e, soprattutto, che abbia i capitali per farlo. Infatti dopo il riassetto azionario, dovrà essere realizzata dal nuovo acquirente anche una campagna acquisti che, per fare tornare il club competitivo, non può prescindere dal mettere sul piatto una cinquantina di milioni di euro.
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