Ecco le Ipo del 2015: Ovs, Sorgente Res, Fedrigoni, torri Telecom e Ferrovie dello Stato

Inizia l’anno e si riaccendono i motori delle future matricole: alcune sono quelle che già lo scorso anno hanno tentato senza successo di sbarcare a Piazza Affari. Tra i nomi nella lista ci sono Fedrigoni, Sorgente Res e Ovs. In rampa di lancio c’è poi anche la quotazione delle torri di Telecom Italia. Secondo molti addetti ai lavori il 2015 potrebbe essere, con l’eccezione delle possibili quotazioni pubbliche come Fs e forse di Poste Italiane, un anno di nuovi interessanti sbarchi borsistici. Fra le società che dovrebbero scendere in campo c’è una vecchia conoscenza come Fedrigoni, la società cartaria che solo un mese e mezzo fa aveva desistito di fronte alle turbolenze dei mercati. Proprio il gruppo veronese, assieme a Bnp e Unicredit che lo assistono nel processo con i legali di Chiomenti, avrebbe ripreso in mano il dossier quotazione con un valore di Borsa tra 760 e 850 milioni di euro. Fedrigoni, oltre alle attività tradizionali come la carta per cataloghi, è uno dei fornitori della Banca Centrale europea per la stampa dell’euro. Si sta muovendo anche Ovs, controllata del private equity Bc Partners.  Assieme all’advisor Lazard e al pool delle banche (Banca Imi, Bofa Merrill Lynch, Goldman Sachs e Unicredit)  e degli studi legali (Latham&Watkins, Bonelli Erede Pappalardo e Facchini Rossi e soci), sono ripresi gli incontri propedeutici all’Ipo.  L’obiettivo è sfruttare il buon momento dell’azienda, che ha tassi di crescita in Italia superiori a quelli di competitor come Zara, e collocare sul mercato un 40% delle azioni. Pronta a riconsiderare il dossier Ipo, è anche Sorgente Res che ha rinviato l’operazione nel novembre scorso (con un pool di banche costituito da Banca Imi, Barclays, Merrill Lynch e Intermonte) per sbarcare a marzo con la veste di Siiq, dopo la presentazione dei conti 2014, con un target di raccolta già prefissato di 500-600 milioni. Ma pronta ad accelerare nel 2015 sul dossier quotazione delle sue torri è anche Telecom Italia. Al momento si starebbero valutando i multipli dei competitor sul listino. Secondo quanto spiegato da banker vicini alla vicenda al servizio inglese di news Dealreporter nei giorni scorsi, la società punterebbe ad ottenere i multipli più generosi di Ei Towers (cioè 11 volte l’Ev/Ebitda 2015) piuttosto che quelli di Rai Way, sbarcata in settembre a 9 volte il margine operativo lordo. Resta poi da capire se saranno della partita anche gruppi come Favini e Caffè Zanetti, che hanno ritirato il progetto nell’autunno scorso. Tra i megaprogetti di Ipo ci sono poi i processi su società pubbliche. Lo sbarco di Fs è più avanti di quello di Poste Italiane e la società delle ferrovie italiane potrebbe essere già pronta per l’autunno prossimo. Tra qualche giorno verranno nominati gli advisor finanziari e legali e sarebbe già stato definita dal Governo l’architettura dell’operazione, con lo scorporo della rete convenzionale mentre quella ad Alta Velocità resterà a Fs.