Roberto Cavalli al riassetto con un nuovo management e un nuovo team creativo. Clessidra, se la due diligence avra’ successo, avra’ una maggioranza importante della Roberto Cavalli che permettera’ di avere la piena governance dell’azienda e di nominare il nuovo management. Il riassetto azionario della Roberto Cavalli, l’azienda fiorentina fondata dall’omonimo stilista, si basa su un ricorso storico: proprio 5 anni fa la maison era stata infatti a un passo dal passare di proprieta’ e a comprarla doveva essere proprio il private equity Clessidra. A quel tempo il fondo di Claudio Sposito (dove da alcuni mesi e’ diventato partner e vicepresidente Francesco Trapani dopo aver condotto e portato al successo per tanti anni il gruppo della gioielleria Bulgari) aveva interrotto una trattativa durata diversi mesi per divergenze sul prezzo: restano famose le dichiarazioni rilasciate dallo stilista fiorentino, nelle quali affermava di poter cedere la sua azienda solo a fronte di una valutazione di un miliardo di euro.
Sembrano passati secoli da allora, anche perche’ la valutazione in base alla quale la griffe passera’ di mano sara’ ben inferiore: sul mercato si parla comunque di una valutazione attorno ai 300 milioni di euro sulla base di un fatturato a fine 2014 di circa 200 milioni di euro e di un margine operativo lordo di 23 milioni, ma soggetto a vari aggiustamenti. Il vero punto interrogativo resta pero’ sulla redditivita del 2015, che potrebbe risentire degli effetti della crisi economica. E’ da ricordare che solo qualche mese fa i private equity Permira a Vtb Capital avevano trattato su una valutazione tra i 400 e i 500 milioni di euro.
Di sicuro, un ruolo fondamentale nel convincere Roberto Cavalli (affiancato dal legale di fiducia Umberto Nicodano dello studio Bonelli Erede Pappalardo) a vendere la maggioranza dell’azienda lo ha avuto Francesco Trapani, vicepresidente di Clessidra, che e’ riuscito nell’impresa che molti in questi anni hanno provato a compiere senza successo. Trapani, se tutto andra’ secondo le attese, sara’ presidente della nuova maison, che uscira’ dal riassetto azionario. Lo stilista Roberto Cavalli restera’ in azienda con una minoranza e, soprattutto, aiutera’ il nuovo team nella creazione del prodotto e nella visione di stile.
Proprio il nuovo management e il nuovo team creativo sono uno dei punti cardine sui quali sta lavorando Clessidra e in prima persona Francesco Trapani. Ad alcuni addetti ai lavori non sfugge che di recente ha lasciato Gucci il team costituito da Frida Giannini e Patrizio di Marco. Che siano loro i possibili nuovi candidati alla guida di Roberto Cavalli? Sara’ importante che il nuovo management e il team di stilisti si impegni a rilanciare un marchio che si e’ un po’ appannato negli ultimi anni, soprattutto tra le generazioni piu’ giovani, accelerando anche sul fronte degli accessori. Insomma, dovra’ essere fatto un lavoro di rilancio come quello compiuto da Permira su Valentino negli ultimi anni. L’obiettivo di Clessidra e’ quello di fare di Roberto Cavalli un’azienda globale puntando sul mercato cinese, giapponese, mediorientale e americano. L’azienda va ingrandita e rafforzata. Per la maison si potrebbe dunque profilare uno sbarco in Borsa, come lo sta studiando la concorrente Versace dopo l’ingresso di Blackstone? E’ un’opzione ma non prima di cinque anni. Da notare che sulla due diligence in corso e sulla valutazione finale della maison potrebbe avere un effetto anche la crisi a Mosca, visto che Roberto Cavalli e’ un marchio con una forte presenza di clientela russa. Di sicuro, con l’ingresso di Clessidra la maison manterra’ forte la sua caratteristica di griffe italiana a tutti gli effetti.