Campari cede i brand regionali: in vendita Zedda Piras e Sella Mosca

Campari procede verso il riassetto dei marchi e sembra pronta a cedere i brand regionali. Secondo indiscrezioni, raccolte dal Sole 24 Ore, l’azienda, blue chip da 3 miliardi di capitalizzazione guidata dal Ceo Bob Kunze-Concewitz, avrebbe infatti deciso di dismettere brand regionali nel settore dei liquori e dei vini. Sul mercato, secondo i rumors, finirebbero infatti il liquore sardo al mirto di Zedda Piras ma anche il limoncello di Sorrento. Infine, nel settore vinicolo, verrebbero cedute le cantine di Sella Mosca. Sul dossier dei liquori, secondo i rumors, sarebbe stato affidato un incarico a Vitale Associati, mentre per i vini di Sella Mosca il mandato lo avrebbe ottenuto Mediobanca. Si tratta di un riassetto sui marchi regionali per il gruppo Campari che negli ultimi anni e’ cresciuto a forza di acquisizioni, ma su marchi piu’ globali. Due operazioni sono state concluse negli ultimi mesi: prima con l’acquisizione di Forty Creek distillery, azienda leader nel mercato degli spirit in Canada e proprietaria di un portafoglio di whisky canadesi, poi quella dell’italiano Amaro Averna. Con la prima transazione, quella del 100% di Forty Creek distillery, Campari ha messo sul piatto quasi 200 milioni di dollari canadesi (cioe’ circa 140 milioni di euro), mentre qualche mese dopo l’acquisizione del liquore siciliano di Caltanissetta Amaro Averna, rilevato dalla famiglia omonima, e’ avvenuta spendendo circa 100 milioni di euro. Le due acquisizioni, pur diverse, hanno alla base la stessa strategia, cioe’ l’espansione internazionale dei brand del gruppo guidato da Bob Kunze-Concewitz: quindi da una parte potenziare la presenza e la vendita sui mercati esteri dei whisky canadesi di Forty Creek distillery, dall’altra creare le basi per lo sbarco di Averna sul mercato internazionale, soprattutto negli Stati Uniti, con la piattaforma distributiva di Campari. Cosi’ ora la multinazionale della famiglia Garavoglia avrebbe deciso di consolidare la forza dei suoi marchi conosciuti in tutto il mondo (Campari, Aperol, Cinzano Skyy vodka, Wild turkey e Ldm rum che valgono la meta’ del fatturato) e degli ultimi brand acquisiti, dismettendo al tempo stesso i liquori e i vini con caratteristiche regionali. Si tratterebbe di un passaggio necessario, per la multinazionale dei liquori italiana, che starebbe anche rinegoziando le condizioni finanziarie delle sue linee di credito con le banche, prima di riprendere la campagna di acquisizioni all’estero.