E ora che farà Telecom Italia in Brasile? Se lo chiedono un po’ tutti, tra gli addetti ai lavori, dopo l’offerta (a dir la verità prevista) che la spagnola Telefonica ha lanciato su Gvt. Il gruppo spagnolo di telecomunicazioni ha infatti presentato un’offerta al gruppo francese Vivendi per acquistare Gvt con un’operazione valutata in 6,7 miliardi di euro. Il tempo dato a Vivendi per accettare l’offerta termina il prossimo 3 settembre. L’offerta consiste in 11,96 miliardi di reali brasiliani (5,3 miliardi di dollari) in contanti più azioni di nuova emissione del valore del 12% del capitale sociale della nuova Telefonica Brasil. Secondo Telefonica, l’integrazione darà luogo al maggiore operatore di tlc del mercato brasiliano, il più grande del Sudamerica. Ma l’offerta prevede anche che se Vivendi fosse interessata all’acquisizione di una partecipazione stabile in Telecom Italia, Telefonica potrebbe venderle fino a 1,110 miliardi di azioni ordinarie di Telecom Italia, che rappresentano una partecipazione dell’8,3% del capitale. Il passaggio delle azioni di Telecom Italia avverrebbe in ogni caso alla chiusura dell’operazione in Brasile. In questo modo Vivendi diventerebbe il primo azionista di Telecom Italia al posto della stessa Telefonica.
Descritta l’operazione di Telefonica, la domanda va ora sulla strategia di Telecom Italia, che nel pomeriggio ha il Cda sui dati semestrali. Molti si aspettano che Telecom lanci una contro-offerta, magari offrendo a Vivendi il matrimonio con Gvt e Tim Brasil, mettendo sul piatto non solo cash ma anche azioni e quindi ricalcando più o meno la stessa operazione lanciata da Telefonica. Fonti bene informate riferiscono che Telecom Italia si stava aspettando l’operazione di Telefonica (che è il maggior socio della stessa Telecom) e che il management stesse parlando con alcune banche per capire quanto potrebbe essere onerosa una contro-offerta. Perché il ragionamento è chiaro. Se Telecom Italia non lancerà l’offerta su Gvt, dovrà ridimensionare la sua presenza in Brasile accettendo a capo chino che aumentino le probabilità di un break up della sua controllata Tim Brasil. Insomma, Telecom Italia sarà costretta dal suo azionista attuale di riferimento, cioè Telefonica, a diventare una società rinchiusa nel solo mercato nazionale, una sorta di piccola filiale di gruppi esteri sempre più internazionali e globali. Telecom si ritirerà in silenzio o accetterà la sfida e andrà alla guerra con il suo azionista iberico? Se qualcuno pensava che in agosto non ci sarebbe stata nessuna storia finanziaria da raccontare è rimasto stupito. Il duello Telecom-Telefonica sarà la copertina dei gionali di questo mese.