Per la Fenice di Chiara Ferragni alla finestra il fondo del lusso Style Capital

L’advisor Bnp Paribas stringe sull’attività di ricerca di un partner finanziario per Fenice, la società titolare dei diritti di sfruttamento del marchio della influencer Chiara Ferragni. Secondo indiscrezioni, Bnp sarebbe sul punto di selezionare alcuni possibili acquirenti. Uno dei nodi resta la valutazione della società, che secondo indiscrezioni avrebbe un multiplo a due cifre.

Il «teaser» con alcune informazioni finanziarie sulla società, che possiede licenze del brand Chiara Ferragni con aziende come Disney, Oreo, Nespresso, Monnalisa, Morellato, Safilo, Evian, Champion, Aeffe, è arrivato nel gennaio scorso a private equity e multinazionali del lusso: fondi come Ergon Capital, L Catterton, Aksia, Style Capital e i colossi del lusso transalpini Kering e Lvmh.

I numeri sono chiari nel successivo information memorandum che l’advisor Bnp ha diffuso in febbraio: un documento (denominato Project Blue Eyes) di oltre 80 pagine dove campeggia in copertina la stessa Ferragni che sorseggia un drink a bordo piscina.

Fenice è una start up, anche se l’influencer confida in una crescita esponenziale grazie alle rosee prospettive dei settori di riferimento. I numeri per ora dicono che ha generato 1,1 milioni di fatturato nel 2020 (con perdite per 3,4 milioni), 5 milioni nel 2021. La previsione (ma sono sempre stime) è che la società dopo i 12 milioni del 2022, i 18 milioni del 2023 e i 23 milioni del 2024 possa fare 27,8 milioni di fatturato nel 2025 con un Ebit Margin al 30%.

In vendita c’è il 40% in Fenice posseduto dal socio Alchimia, ma anche ulteriori quote per un complessivo 66%. Insomma, se il riassetto andrà in porto, il futuro socio andrà al controllo, ma la stessa Ferragni, che dovrebbe andare in minoranza, manterrà ampi poteri nella società che sfrutta il suo nome. Secondo le indiscrezioni, ora l’advisor Bnp Paribas starebbe selezionando una lista di possibili partner finanziari.

Pochi i fondi italiani in lizza, anche se alla finestra ci sarebbe il private equity, specializzato nel lusso, Style Capital. Poi, sempre secondo i rumors, qualche fondo asiatico starebbe esaminando il dossier.