Gli azionisti del gruppo Marval studiano l’exit, dopo che alcune manifestazioni d’interesse sono arrivate nelle scorse settimane da alcuni fondi di private equity.
Secondo indiscrezioni, sarebbe così stato deciso di avviare un processo formale per la vendita del gruppo: un mandato, secondo le indiscrezioni, sarebbe stato così affidato a Mediobanca. Nelle scorse settimane sarebbero arrivate, appunto, alcune manifestazioni d’interesse, in particolare dal gruppo Metrika Sgr e da J. Hirsch: tutte con una valutazione di poco inferiore ai 200 milioni di euro.
Azionisti di Marval sono attualmente il Fondo Italiano d’Investimento e Hat Orizzonte sgr, che nel 2018 hanno acquisito il 69,5% del capitale sociale della società con sede a Castellamonte (in provincia di Torino) fondata nel 1950 dalla famiglia Marchiando e leader nel settore delle lavorazioni meccaniche di precisione per i motori di auto e per motori delle macchine utilizzate nell’ambito delle costruzioni e del movimento terra.
A vendere a quel tempo erano stati il fondo Mandarin Capital Partners e la stessa famiglia Marchiando, che aveva però mantenuto una significativa minoranza, oltre alla guida operativa della società.
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e l’operazione di vendita dovesse concretizzarsi, si tratterebbe della prima exit del fondo Innovazione e Sviluppo, divenuto poi Consolidamento e Crescita, gestito dal Fondo Italiano d’Investimento: quest’ultimo è entrato nel 2018 con il 75% nella newco che ha acquistato Marval, con Hat Orizzonte al 22% e altri investitori al 3%.
Marval ha evidenziato una forte crescita negli ultimi esercizi: ha chiuso il 2021 con oltre 140 milioni di euro di ricavi (con un incremento a due cifre rispetto all’anno precedente) e con un Ebitda di 26 milioni di euro. L’azienda impiega oltre 500 dipendenti in quattro stabilimenti, di cui due in provincia di Torino, uno in Cina, attraverso la propria controllata al 100% Xi Mai, e uno nel Regno Unito, acquisito nel 2018.
L’investimento del 2018 in Marval era stato effettuato per avviare una strategia di crescita tramite acquisizioni e per via organica, all’interno di un settore molto frammentato delle lavorazioni meccaniche di precisione, quindi soggetto a un possibile consolidamento. Dopo questa prima fase di crescita, sembra ora prossimo l’ingresso di nuovi private equity. Il processo dovrebbe entrare nel vivo nel mese di aprile.