Parte l’asta su Alerion: in campo Mira e i fondi pensione

Parte nella settimana entrante l’asta sul gruppo Alerion: l’advisor Rothschild è pronto a inviare i «teaser» ai possibili investitori. Gran parte dei potenziali compratori di una minoranza saranno soggetti finanziari, fondi infrastrutturali, fondi specializzati sulle rinnovabili e grandi fondi pensione. Tra i soggetti che guarderanno il dossier ci sarà Macquarie Infrastructure and Real Assets (Mira), ma anche altri fondi.

Al lavoro c’è apppunto l’advisor Rothschild. Tra i soggetti che starebbero esaminando il dossier, secondo indiscrezioni, ci sarebbero i fondi Mira, Macquarie Infrastructure and Real Assets, tra i maggiori asset manager al mondo di investimenti alternativi nelle infrastrutture e in energie rinnovabili.

Ma la tipologia di accordo potrebbe indicare come probabili candidati all’investimento soprattutto i grandi fondi pensione internazionali, come quelli canadesi, australiani e danesi. Infine, il dossier potrebbe interessare alle grandi compagnie assicurative europee, presenti nel settore tramite piattaforme dedicate, da Axa ad Allianz Capital Partners.

Sulla scia di quanto fatto a dicembre da Predica Energies Durables, veicolo di investimento dedicato alle energie rinnovabili controllato dal gruppo Crédit Agricole Assurance, che ha acquisito per circa 1 miliardo di euro il 49% di Edison Renewables, la controllata di Edison (che a sua volta fa capo al gruppo energetico di Stato francese Edf) specializzata nei settori eolico e fotovoltaico.

La famiglia altoatesina dei Gostner, socio di controllo con l’88%, sarebbe disponibile ad aprire il capitale a un partner, ma conservando la maggioranza. Il riassetto potrebbe prevedere l’ingresso in minoranza di un investitore, che potrebbe, alla fine, detenere in modo indiretto (a seconda dell’architettura dell’operazione) circa un 40% della quotata.

Un’operazione che, comprensiva di debito, potrebbe valere oltre 800 milioni se si guardano i valori di Borsa.
La tipologia di transazione, visto che l’azionista Gostner potrebbe voler mantenere in mano la governance dell’azienda, e l’importo rilevante che dovrà essere messo sul piatto, probabilmente andranno a sfoltire la lista dei potenziali acquirenti, che andranno trovati soprattutto tra investitori pazienti e di lungo periodo.