Al via il conto alla rovescia per l’Opa dei Benetton su Atlantia. Si tratta di un’offerta con qualche stranezza. In primo luogo l’offerta, se come sembra e come si legge sulle agenzie stampa verrà annunciata domani, a mio avviso non va considerata affatto come difensiva.
Edizione e Blackstone si stanno infatti parlando per lanciare un’offerta finalizzata al delisting di Atlantia già dall’estate, quando ormai la holding dei Benetton era sulla strada dell’incasso degli 8 miliardi della cessione di Aspi. Gip e Brookfield, i due fondi infrastrutturali interessati a un ingresso in Atlantia, hanno avuto al contrario contatti con Edizione Holding in marzo, quando ormai Edizione e Blackstone avevano già studiato in buona parte l’offerta e portato avanti il lavoro. Quindi parlare di Opa difensiva è sbagliato, in quanto si tratta soltanto di un’Opa destinata al delisting di Atlantia studiata da diversi mesi, facendo diventare la holding una società privata e consentendo successivamente altre operazioni straordinarie. C’è da aggiungere che la vicenda è diventata pubblica, solo perché è uscita settimana scorsa la notizia del contemporaneo interesse di Gip e Brookfield.
Inoltre Gip e Brookfield sono due fondi molto istituzionali come atteggiamento. Non hanno quasi mai fatto un’operazione ostile nella loro lunga storia di fondi infrastrutturali e resta da capire se faranno (o meno) una contro-offerta. Certo sono alleati a Florentino Perez che probabilmente potrebbe fare fuoco e fiamme da domani, perché non riesce a digerire che l’autostrada spagnola Abertis faccia capo alla holding italiana.
Nel frattempo, il Cda di Edizione è convocato domani in mattinata per dare il via all’opa anche se non è detto che la comunicazione dell’offerta venga fatta a stretto giro ma solo quando verrà chiusa la struttura dell’operazione, cui sono al lavoro come advisor Goldman Sachs e Mediobanca, e siglati tutti gli accordi con la controparte, Blackstone, che richiedono anche i necessari passaggi interni al fondo americano. Di sicuro, Blackstone è forse il fondo americano più notoriamente duro nelle negoziazioni sulla governance e vorrà avere un governo societario a suo parziale favore nei confronti dei Benetton, visto anche i miliardi di euro che dovrà mettere sul piatto per la possibile offerta.
Parte del progetto sarebbero anche il fondo sovrano di Singapore Gic e Crt. Insieme queste due società controllano circa il 13% di Atlantia, nello specifico Gic ha una quota dell’8,29% mentre Crt ha il 4,54%. Tutte insieme darebbero vita ad una società veicolo per lanciare l’Opa sul Gruppo infrastrutturale. In questa newco Edizione, che detiene il 33% di Atlantia, sarebbe il socio di maggioranza e Blackstone avrebbe una quota di minoranza. Il piano dovrebbe poi portare al delisting della società, ossia toglierla dal mercato.
Una delle altre stranezze di questi giorni è quella del prezzo di offerta. Suona un po’ strano che da lunedì si parli, su agenzie internazionali e altri media, del lancio di un’Opa da parte di Edizione e Blackstone e anche del possibile prezzo che verrà offerto, senza che la Consob chieda chiarimenti all’azionista. Il prezzo dell’offerta, secondo diverse indiscrezioni riportate dalle agenzie stampa, dovrebbe essere tra i 23 e i 25 euro per azione, che comporterebbe un esborso tra i 13 e i 15 miliardi di euro. Vedremo domani se sarà proprio così.