È una proposta strutturata quella del private equity internazionale Cvc sulla nascente società EnterpriseCo, dove nei disegni di Telecom Italia potrebbero essere radunate una serie di aziende: le digital company Noovle (Cloud), Olivetti (IoT) e Telsy (cybersecurity). Nell’offerta arrivata a Tim, che dopodomani la esaminerà, sarebbero indicati la valutazione, il perimetro oggetto della proposta e alcune stime sulle prospettive future.
L’offerta di Cvc è infatti fino a un massimo del 49% delle azioni. La valutazione, secondo le indiscrezioni raccolte da Il Sole 24 Ore, fisserebbe l’«enterprise value» a 6 miliardi di euro. Le società oggetto dell’offerta vantano un fatturato aggregato 2021 di circa 2,7 miliardi di euro sul totale di 9,9 miliardi dell’intera ServCo. L’Ebitda di queste attività sarebbe invece di circa 900 milioni di euro, su un totale di 2,2 miliardi della stessa ServCo. La valutazione che Cvc avrebbe messo sul piatto implicherebbe, dunque, un multiplo di circa 6,5 volte l’Ebitda del nuovo gruppo.
Destinati a essere approfonditi in una seconda fase, se il board dell’ex monopolista deciderà di proseguire nelle trattative, sono però alcuni aspetti fondamentali del possibile accordo: come la governance della futura azienda. Cvc è oltre un anno che studia il dossier Tim (assieme agli advisor Nomura, Barclays ed Erede) e l’opportunità di investire sulla EnterpriseCo si è concretizzata dopo che il management di Tim ha avviato la suddivisione tra la ServCo e la NetCo. L’offerta cerca di venire incontro allo stesso management e agli azionisti dell’ex-monopolista e, seppure questa opzione non sia scritta, apre a ipotesi future di valorizzazione della nascente azienda, ad esempio attraverso la quotazione in Borsa.