Entra nel vivo il processo per il riassetto azionario di Irideos, uno dei maggiori player italiani nel settore dell’information and communication technologies (Ict).
Sono attese infatti per il prossimo 8 aprile le offerte preliminari per il gruppo controllato da F2i sgr e che vede come co-investitore il fondo Marguerite. Al lavoro sono Mediobanca e e Ing, entrambi come advisor finanziari. Secondo indiscrezioni, dopo una prima fase di raccolta delle candidature dei possibili acquirenti, si sarebbe riscontrato un buon interesse da parte di fondi infrastrutturali europei.
In corsa ci sarebbero alcuni gruppi finanziari, che in Europa investono su differenti tipologie di infrastrutture: in particolare, il gruppo inglese Icon Infrastructure, che di recente ha investito sull’impianto sciistico di Sestriere, lo spagnolo Asterion Industrial Partners, la francese Antin e il tedesco Dws Invest Global Infrastructure. Uno dei nodi, all’interno del processo, resta la valutazione del gruppo, visto che le attese dei venditori sono importanti.
Irideos è un gruppo nato quattro anni fa dall’aggregazione di Infracom, Kpn Qwest Italia, MC-link, Enter e BigTLC. Il consolidamento è stato avviato da F2i sgr, la società infrastrutturale guidata da Renato Ravanelli, nel 2017: tramite il veicolo F2i Fiber ha comprato il 90% di Kpn Qwest Italia.
Qualche mese dopo sempre la società veicolo di F2i ha rilevato il 97% di Infracom e anche il controllo di MC Link, società quotata all’Aim Italia, sulla quale ha lanciato successivamente l’Opa. Nel perimetro con l’operazione è finita anche la controllata BigTLC. Ci sono poi state, in rapida successione, nel 2018 le acquisizioni di Enter e Clouditalia e della sua controllata Noitel Italia, rilevata dai fondi di J Hirsch & Co. Con il processo di integrazione di tutte queste realtà è nato dunque Irideos, gruppo attualmente controllato al 78,41% da F2i sgr e partecipato al 19,6% da Marguerite.
Il processo è partito dopo che, nello scorso autunno, si sono concretizzate per Irideos alcune manifestazioni d’interesse non sollecitate: quella del private equity americano Grain Capital che avrebbe messo sul piatto, secondo i rumors, una valutazione indicativa dell’azienda di circa 400 milioni di euro.
Tra i fondi infrastrutturali che si sarebbero fatti avanti ci sarebbe stato anche Ipi Partners, già attivo in Italia nel marzo dello scorso anno, quando ha acquisito Supernap Italia, società specializzata nella progettazione, costruzione e gestione di ecosistemi di datacenter in Italia e che gestisce dalla fine del 2016 il datacenter di Siziano (Pavia), cioè il più avanzato datacenter del Sud Europa.