L’affare, se così si può chiamare, si farà entro il fine settimana. Roman Abramovich, oligarca russo nella schiera dei grandi miliardari vicini a Putin (almeno così era prima della guerra in Ucraina), ha confermato le voci di vendita del suo club, il Chelsea. I proventi dell’incasso saranno devoluti in beneficenza alle vittime della Guerra in Ucraina.
Secondo indiscrezioni, sarebbe già arrivata un’offerta da 2,5 miliardi di sterline, che sarebbe stata rifiutata. Ma l’operazione potrebbe essere chiusa a 3 miliardi, un prezzo che secondo qualche analista potrebbe essere considerato congruo se si guardano altre recenti transazioni nel settore. Ma in questo caso conta il fattore tempo che potrebbe garantire uno sconto al compratore. Secondo quanto riportano i media inglesi, i prestiti di Abramovich verso il Chelsea sono circa 1,5 miliardi di sterline.
Sempre da indiscrezioni potrebbe acquistare la squadra una cordata formata dai miliardari, Hansjörg Wyss e Todd Boehly. Ma secondo altre fonti, sarebbero in arrivo anche altre offerte. Hansjörg Wyss, un uomo d’affari svizzero, ha rivelato di essere stato invitato a unirsi a un consorzio con l’obiettivo di comprare il Chelsea. Abramovich aveva acquistato la squadra di calcio nel 2003.
La conferma alle voci di cessione e’ arrivata con una lunga dichiarazione, sul sito del Chelsea, di Abramovich, che si firma semplicemente Roman. “Vorrei affrontare le speculazioni degli ultimi giorni sui media, in relazione alla mia proprietà del Chelsea – e’ l’esordio del magnate russo – Come ho affermato in passato ho sempre preso le decisioni tenendo a cuore l’interesse del club. Nella situazione attuale, quindi, ho preso la decisione di vendere il Chelsea poiché ritengo che ciò sia nel migliore interesse della società, dei tifosi, dei dipendenti, nonché degli sponsor e dei partner del Club”.
La cessione, precisa Abramovich, “non sara’ velocissima, ma seguirà il giusto processo. Non chiederò alcun prestito da rimborsare. Per me non si tratta mai di affari né di soldi, ma di pura passione per il calcio e per il club”. “Inoltre – aggiunge il proprietario del Chelsea -, ho incaricato il mio team di creare una fondazione di beneficenza in cui verranno donati tutti i proventi netti della vendita. La fondazione sarà a beneficio di tutte le vittime della guerra in Ucraina. Ciò include la fornitura di fondi essenziali per i bisogni urgenti e immediati delle vittime, nonché il sostegno al lavoro di recupero a lungo termine”. Abramovich conclude sottolineando come si sia trattato di “una decisione incredibilmente difficile da prendere e che mi addolora. Spero di poter visitare per l’ultima volta Stamford Bridge per salutare tutti di persona, il Chelsea e i suoi tifosi saranno sempre nel mio cuore”.