Arrivano le offerte per una minoranza di Enipower, la società di Eni, controllata al 100%, dedicata alla produzione di energia elettrica.
Secondo indiscrezioni, il colosso italiano dell’energia ha organizzato un processo che è ora alla fase delle offerte: queste ultime sarebbero per un’ampia minoranza, anche fino al 49 per cento. Secondo i rumors, c’è molto interesse da parte di importanti investitori infrastrutturali e istituzionali, soprattutto esteri. Non hanno invece preso parte al processo competitivo player industriali e strategici. Dopo il ricevimento delle proposte, sarà probabilmente decisa una «short list» di investitori, tra i quali poi verrà scelto il nuovo partner azionario di minoranza di Enipower. Contattata sul tema, Eni spiega di «non commentare le indiscrezioni di mercato».
Enipower produce energia elettrica e vapore in cinque centrali termoelettriche (a Brindisi, Ferrara, Mantova, Ravenna e Ferrera Erbognone) e in un impianto di cogenerazione a Bolgiano. La capacità operativa installata di queste centrali elettriche era di 4,6 gigawatt alla fine del 2020. Secondo indiscrezioni di qualche giorno fa, citate da Mergermarket, Eni ha affidato un incarico alla banca d’affari statunitense Jp Morgan per valutare le offerte. Secondo alcune stime, il valore della minoranza potrà attestarsi a circa 600 milioni di euro. La cessione potrà arrivare a conclusione entro fine anno.