Kedrion punta a raddoppiare il fatturato negli Usa: nel radar Bio Products Laboratory

Lo strategico settore dei plasmaderivati si trova di fronte a un riassetto che parte dal Regno Unito, arriva negli Stati Uniti e potrebbe avere la meta finale in Italia.
Il gruppo tricolore Kedrion sta infatti guardando a un’acquisizione che potrebbe modificare, in modo sensibile, il suo perimetro internazionale. L’azienda, controllata dalla famiglia Marcucci e partecipata da Cdp Equity e dal fondo Fsi, starebbe infatti guardando con estremo interesse al gruppo britannico Bio Products Laboratory (Bpl), azienda con una forte esposizione negli Stati Uniti.
Un processo competitivo su Bio Products Laboratory è in corso, gestito dall’advisor Bank of America Merrill Lynch, e dovrebbe concludersi tra ottobre e novembre di quest’anno. L’azienda inglese è attiva nei prodotti derivati dal plasma ed è uno dei leader europei con una forte presenza negli Stati Uniti, con un giro d’affari attorno ai 400 milioni di euro.
La rilevante presenza americana è effetto diretto della maggiore presenza oltreoceano dei centri raccolta del sangue. Dal punto di vista azionario Bio Products Laboratory è un’ex azienda statale inglese, in cui nel 2016 è entrato in maggioranza il fondo americano Bain Capital, lasciando il Governo britannico in minoranza.
Negli anni successivi è stata però rilevata dal gruppo d’investimento cinese, Creat Group, che possiede un’altra controllata in un settore similare: cioè la tedesca Biotest. Il gruppo cinese ha mantenuto la proprietà in questi anni, ma ad inizio 2021 le autorità americane, vista la forte presenza di Bio Products Laboratory negli Usa e la strategicità del settore, avrebbero chiesto a Creat Group di cedere le due controllate entro la fine dell’anno.
Diversi player, in particolare private equity, sarebbero così in lizza, ma Kedrion sembra essere il gruppo strategico in grado di realizzare le maggiori sinergie da un’acquisizione di Bio Products Laboratory.
Alla fine dello scorso anno in Kedrion è inoltre arrivato come amministratore delegato l’americano Val Romberg, proprio con l’obiettivo di far crescere ulteriormente, anche con acquisizioni, la società dei Marcucci.
Il progetto è quello di far diventare Kedrion un leader globale, anche sulla scia del supporto finanziario di Cdp Equity, dal 2012 nella compagine azionaria, e di Fsi, entrato nel 2019 con una quota del 25% con l’obiettivo di accompagnare la crescita del gruppo italiano come già sta facendo in altri settori strategici con gli investimenti in Cerved e Cedacri.
Kedrion ha già una forte presenza negli Stati Uniti, dopo aver rilevato nel 2013 il gruppo RhoGAM da Johnson & Johnson. In giugno di quest’anno ha poi acquisito in Canada da Liminal BioSciences la controllata Prometic Bioproduction. L’acquisizione di Bio Products Laboratory farebbe aumentare di circa il 50% il giro d’affari di Kedrion, che già si aggira sui 900 milioni di euro.
L’obiettivo finale – grazie alla crescita negli Stati Uniti, dove già adesso viene generato il 44% del fatturato del gruppo – è fare di Kedrion un leader globale nel settore dei plasmaderivati, puntando anche su un successivo progetto di quotazione del gruppo italiano.
I multipli del settore hanno infatti toccato livelli elevati: i gruppi attivi nel comparto dei plasmaderivati vengono valutati infatti circa 20 volte l’Ebitda Il margine operativo lordo di Kedrion nel 2020 è stato in un range tra i 150 e i 170 milioni di euro