I riflettori sono stati ripuntati sul tema la settimana scorsa, dopo un report degli analisti di Deutsche Bank. Unicredit potrebbe considerare l’acquisizione di Mediobanca in alternativa a quella di BancoBpm o di Mps. Il progetto non è nuovo e periodicamente da tempo esce qualche congettura. Al momento non c’è nessuna trattativa sul tavolo, tranne che qualche progetto di banca d’affari, che riprende piani passati. Ma cosa dice il report di Deutsche Bank? Per gli analisti Unicredit potrebbe considerare un’offerta su Piazzetta Cuccia da 11,4 euro per azione (25% cash e 75% carta) con un impatto sul capitale abbastanza gestibile (-20 bps di Cet1 dal 12,8% al 12,6%) e sinergie per 604 milioni. Inoltre in questo modo, per Db, si andrebbe a ridurre anche l’appeal speculativo di Generali, di cui Mediobanca è il principale azionista con il 12,9%. Tuttavia il deal sarebbe super diluitivo per Unicredit.
Il Sole 24 Ore, nell’edizione odierna, accende i fari sul tema. Unicredit, dopo l’arrivo di Andrea Orcel, è attesa a una grande operazione di M&A in Italia. Le alternative non sono molte: BancoBpm, che sarebbe l’operazione forse migliore in termini di sinergie, Mps (solo con una importante dote da parte dello Stato) e appunto Mediobanca.
Ma per capire se l’operazione tra Unicredit e piazzetta Cuccia sia merger realizzabile bisogna farsi due domande: quanto l’operazione potrebbe piacere ad Alberto Nagel, ceo di Mediobanca? E, in seconda battuta: quanto l’operazione potrebbe piacere a Leonardo Del Vecchio? Quest’ultimo, socio anche delle Generali (5%) e Unicredit (1,9%), ha oggi il 13,2% di Piazzetta Cuccia che a sua volta è primo socio del Leone di Trieste. Le relazioni tra Nagel e Del Vecchio, secondo alcuni, sarebbero ottime. Secondo altri, non sarebbe così, data anche la vicenda del progetto dell’Istituto Ieo a Milano. Infine resta da capire quali siano le strategie nella mente di Orcel al momento, arrivato da poco a Unicredit. Insomma, l’operazione potrebbe avere dei fattori di successo, ma non appare per niente banale.