Le scarpe antinfortunistiche U-Power aprono il dossier Piazza Affari. Secondo indiscrezioni gli azionisti del gruppo, che ha sede a Paruzzaro, in provincia di Novara, avrebbero infatti affidato un incarico per esplorare la quotazione in Borsa, nel prossimo anno, a Banca Imi, Bank of America-Merrill Lynch e a Unicredit.
Il marchio U-Power fa capo, assieme ad altri (Jallatte, Aimont e Lupos), al gruppo U-Invest della famiglia Uzzeni. La società si è già rivolta agli investitori due anni fa, nel 2018, quando ha emesso, assieme a Unicredit, un minibond. Il prestito obbligazionario da 10 milioni di euro era servito in parte a rifinanziare l’indebitamento finanziario in essere e, dall’altra parte, finanziare il programma d’investimenti del gruppo.
U-Power nasce nel 2006 su iniziativa di Franco Uzzeni. Ma l’attuale perimetro del gruppo U-Invest è stato costituito dopo un’evoluzione societaria che parte nel 2000. A quel tempo proprio la famiglia Uzzeni aveva venduto un’azienda fondata anni prima, la Almar, a un gruppo di fondi di private equity, restandone comunque alla guida per i successivi 5 anni. Gli stessi private equity avevano poi fuso Almar con Jallatte, che già possedevano dal 1998, dando luogo a Jal Group.
L’operazione era però stata fatta a leva e il gruppo era finito prima in pressione finanziaria e poi in default nel 2005. Le banche finanziatrici e i fondi hedge avevano sottoscritto il debito, lo avevano convertito in equity e avevano preso il controllo di Jal Group.
Nel 2010 un altro fondo di private equity, Progressio, aveva poi rilevato Jal Group, che si trovava ancora in situazione critica, dal portafoglio delle banche e degli hedge, per rilanciarlo. Tuttavia, una serie di problemi sugli stabilimenti tunisini del gruppo (in seguito alle rivolte in Tunisia del dicembre 2010) avevano creato una nuova crisi di liquidità per Jal Group. Tanto da portarlo a un concordato alla fine del 2013.
Nel 2014 così Franco Uzzeni, che intanto nel 2006 aveva appunto fondato U-Power, un caso imprenditoriale di successo, torna a incrociare il suo destino con l’ex-azienda di famiglia, in difficoltà. La compra dal concordato e la rilancia.
La nuova realtà nata, negli anni successivi, sviluppa quindi alcune tecnologie all’avanguardia per creare modelli di scarpe che uniscono sicurezza e cura estetica. Anche grazie alla campagna di marketing e sponsorizzazioni (la società è stata secondo sponsor dell’Atalanta Calcio nella stagione 2018-2019, attualmente è sponsor del Monza Calcio con lo stadio Brianteo divenuto U-Power Stadium e ha fra i più recenti testimonial Diletta Leotta), l’azienda è cresciuta e oggi genera oltre 150 milioni di euro di giro d’affari e 35 milioni di Ebitda con oltre 4,5 milioni di paia di calzature antinfortunistiche vendute quest’anno in Europa (di cui 1 milione e mezzo solamente in Italia).