I private equity sul vino: per Femar è sfida tra Equinox e Aksia (con Clessidra terzo incomodo)

Si tratta di un settore anti-ciclico in quanto il vino, nel bene o nel male, si beve sempre: soprattutto in epoca di lockdown, quando gli unici a restare aperti sono i supermercati. Sarà per questo motivo che le aziende del settore continuano ad essere sotto osservazione dei fondi di private equity.
Uno dei dossier che sta circolando in modo più deciso è quello sul gruppo laziale Femar Vini, azienda sulla quale è in corso un’asta gestita da Mediobanca. Femar, che genera 11 milioni di Mol, ha visto nascere l’interesse di numerosi private equity e alla fine sarebbero restati in due: in campo ci sarebbero infatti Equinox e Aksia Sgr, mentre è alla finestra un altro dei contendenti in gara, cioè Clessidra.
Non è la prima volta che il settore del vino attira grande interesse. Fino a qualche mese fa sembrava sul punto di essere ceduto, proprio a Clessidra, il gruppo veneto Botter. L’operazione, a un passo dall’essere siglata, è stata però congelata a causa dell’improvvisa inchiesta giudiziaria su un fornitore di Botter, inchiesta dove peraltro Botter ha dichiarato con una nota di non essere coinvolta. Prima ancora, sempre nel settore, era stata Nb Renaissance Partners a cedere Farnese Vini al fondo di private equity internazionale Platinum.