Da Guala a Carel, fino a Sigaro Toscano e Rainbow: ecco le Ipo di fine 2018

Tra giugno e luglio la situazione per le quotazioni in Borsa potrebbe migliorare. Dopo le trimestrali, approvate a maggio, ci potrebbero essere nuovi segnali di luce per il settore in Europa. E in Italia cosa succederà? Tra i confini nazionali c’è un aspetto governativo non indifferente da risolvere. L’incertezza politica non aiuta i nuovi sbarchi di Borsa. Ma c’è da dire che il mercato italiano, assieme a quello tedesco, è quello più caratterizzato da medie aziende potenzialmente quotabili. Il settore delle Spac sta ad esempio tenendo con la quotazione della Spac del magnate Usa Marc Gabelli. La stessa Spac Space 4, assieme a Lazard, sta portando in Borsa Guala Closures, aziende leader nel settore delle chiusure per bottiglie. Sulla strada dello sbarco sono poi la Carel, gruppo che produce e commercializza soluzioni di controllo nel campo del condizionamento e della refrigerazione: lo sbarco dovrebbe essere prima dell’estate con una squadra di advisor formata da Lazard, Mediobanca, Goldman Sachs e Chiomenti.
In procinto di giungere alla meta, nei prossimi mesi, sono anche le cliniche ospedaliere Garofalo (assieme a Lazard, Equita e Credit Suisse). Verrà quotata la Garofalo Heatcare, che comprende le strutture sanitarie in Italia (1300 posti letto in sei regioni d’Italia). Sulla rampa di lancio è anche il gruppo Manifatture Sigaro Toscano, per il quale l’approdo a Piazza Affari è previsto dopo l’estate, probabilmente ad ottobre. In Borsa potrebbe essere collocato tra il 30% e il 35% del capitale per una valutazione superiore ai 400 milioni dell’azienda, pari a 12 volte i margini. A gestire come global coordinator la quotazione della società, che vede come azionista di riferimento la famiglia Maccaferri, sono Banca Akros, Credit Suisse e Unicredit. Pronta al grande passo è pure Rainbow, gruppo noto per la società d’animazione più grande non solo in Italia, ma in tutta Europa. L’azienda, nota per il cartone Winx e fondata da Iginio Straffi, ha già nominato Unicredit e Credit Suisse.
Tante pure le società che hanno dichiarato, tramite i propri azionisti, la volontà di quotarsi in futuro: dalla Eataly di Oscar Farinetti a Furla fino a Ferrovie dello Stato, che ha nominato la banca d’affari Nomura per studiare il processo, e la Compagnia Valdostana delle Acque che ha già incaricato Mediobanca e Credit Suisse. C’è poi Magneti Marelli, anche se i tempi non sono chiari. Tra i casi ancora non noti c’è invece quello del gruppo veneto Piovan, leader mondiale nella fornitura di apparecchiature ausiliarie, soluzioni ingegneristiche e servizi per l’industria della plastica. La famiglia azionista avrebbe infatti incaricato Unicredit di preparare il dossier.
Ovviamente il mercato ha mostrato, anche in questi ultimi due mesi, di essere molto selettivo: quindi le future matricole dovranno dimostrare di avere una “equity story” di crescita da una parte e di poter garantire dividendi agli investitori dall’altra.