Storia di crescita contro storia di dividendi. E’ tutta qui la sfida che si giocherà, dai binari ad alta velocità in Borsa, tra Italo-Ntv e Ferrovie dello Stato-Trenitalia con il Frecciarossa. Ntv-Italo si prepara allo sbarco a Piazza Affari per metà febbraio, puntando su una storia di crescita e rilancio, con una capitalizzazione che potrebbe essere superiore ai 2 miliardi come enterprise value. I ricavi per Italo – Ntv (prima il nome dell’azienda era solo Ntv) sono stati pari a 454,9 milioni contro i 364,4 milioni del 2016, con un incremento del 24,8%. Nel corso dello scorso anno inoltre Italo ha trasportato 12,8 milioni di passeggeri, contro gli 11,1 milioni del 2016, con un aumento del 15,3%. L’azienda, che fa concorrenza a Trenitalia soprattutto sulle tratte ad Alta velocità, ha inoltre in programma di aumentare la flotta.
Ma se guardiamo appunto a Ferrovie dello Stato-Trenitalia il dossier di quotazione del Frecciarossa (assieme a tutte le tratte a lunga percorrenza compresi gli Intercity) si presenta come una storia differente. L’azienda, scorporato il perimetro in oggetto, potrebbe essere la Ipo maggiore del 2018 grazie a un margine operativo attorno agli 800 milioni di euro. E il nuovo gruppo, a differenza di Italo, non dovrebbe presentarsi al mercato con una storia di crescita, ma piuttosto di maturità acquisita e di solidità nel pagamento dei dividendi agli investitori.
Per questo motivo sia l’Ipo di Ntv-Italo sia quella del Frecciarossa potrebbero attrarre gli investitori, italiani ed esteri, in quanto pur operando nello stesso business, sono due offerte con caratteristiche diverse.
Ovviamente per la quotazione del Frecciarossa bisognerà aspettare del tempo: l’Ipo sembra in stand-by in attesa di avere un nuovo Governo dopo le elezioni di marzo. A quel punto ci potrebbe essere il semaforo verde.
