Il fondo Fsi Mid-Market Growth Equity Fund, gestito da Fsi, acquista il 27% di Cedacri, società del fintech italiano e principale operatore nel settore dei servizi di It outsourcing per banche e istituzioni finanziarie. Il restante 73% di Cedacri resta in mano «ad alcune delle banche attualmente presenti nel capitale, che includono 14 istituti fra cui, con quote superiori al 3%, Banca Mediolanum, Cassa di Risparmio di Asti, Banco di Desio e della Brianza, Banca Popolare di Bari, Unipol Banca, Cassa di Risparmio di Bolzano, Banca del Piemonte e Credem. L’operazione rappresenta il primo investimento di Fsi, il fondo guidato da Maurizio Tamagnini che nel deal è stata assistita dall’advisor Partners, che ha recentemente finalizzato il secondo closing del fondo a circa 1,2 miliardi di euro, con impegni di capitale di investitori internazionali e italiani tra cui Cdp, il Fondo Europeo per gli Investimenti, fondi sovrani del Medio Oriente, Estremo Oriente e Asia Centrale, asset manager, società di assicurazione e banche europee, fondazioni e family office di gruppi industriali. L’investimento non prevede il ricorso a indebitamento finanziario da parte di Cedacri. La struttura dell’operazione, prosegue il comunicato, consente infatti all’azienda di «mantenere l’adeguata flessibilità finanziaria per il perseguimento del piano di sviluppo, sia per via organica che per linee esterne» e l’investimento di Fsi semplifica la governance e abilita la crescita, posizionando Cedacri per una possibile futura quotazione.
Cedacri ha chiuso il 2016 con un fatturato consolidato di circa 275 milioni e circa 1500 dipendenti. Il gruppo rappresenta la terza piattaforma di back-end bancario in Italia, nonché la prima piattaforma indipendente, e fornisce servizi chiave per la competitività dei propri clienti. L’investimento di Fsi, in partnership con le banche azioniste di Cedacri, è guidato dalla prospettiva di crescita di una società italiana leader nel settore dei servizi tecnologici per le istituzioni finanziarie. Cedacri presenta significative potenzialità di sviluppo guidate da innovazione, aumento della scala e consolidamento di settore. L’operazione è stata curata da Rothschild in qualità di advisor di Cedacri.