Guala Closures, asta in stand-by. Il presidente Giovannini cerca fondi alleati per un management buy-out sugli altri soci

Si raffredda la cessione di Guala Closures. Secondo quanto indicato da Reuters, sarebbe in fase di stallo perché Marco Giovannini, presidente, amministratore delegato e azionista dell‘azienda attiva nelle chiusure per bevande alcoliche, bibite, vino, olio, farmaceutica, cosmetica e del pet, non è convinto delle offerte. Gli azionisti hanno affidato un mandato a Credit Suisse e Barclays per valutare le opzioni strategiche. L‘obiettivo era ottenere una valutazione di circa 1,3 miliardi di euro, ma le offerte preliminari si sarebbero attestate a livelli più bassi, inducendo, secondo le fonti, Giovannini a sondare l‘interesse di altri investitori disposti ad affiancarlo nell‘acquisizione delle partecipazioni dagli attuali azionisti, ovvero aPriori Capital Partners e NB Renaissance. Giovannini, infatti, avrebbe contattato fondi e banche alla ricerca di finanziamenti per il buyout. Le offerte non vincolanti sono arrivate dall‘australiana Amcor, da un consorzio guidato da Edizione Holding e che comprende Goldman Sachs, da Cornelll Capital e da Astorg, riferiscono le fonti a Reuters. I soggetti interessati a Guala sono stati messi in stand-by e non sanno se il processo riprenderà prima della pausa natalizia. Secondo le fonti, se l‘offerta di Giovannini non dovesse materializzarsi, gli adviser di Guala potrebbero spingere per portare avanti il processo con gli altri soggetti. Una delle fonti, però, ritiene che le offerte siano insoddisfacenti e che l‘asta potrebbe deragliare definitivamente.