Una cordata tra la Edizione della famiglia Benetton e la banca d’affari americana Goldman Sachs entra in campo con un’offerta per il gruppo Guala, multinazionale con sede a Spinetta Marengo in Piemonte in provincia di Alessandria, leader globale nella produzione di tappi di sicurezza soprattutto per il settore beverage ma anche farmaceutica e cosmetica.
Negli scorsi giorni sono arrivate le offerte per l’azienda, primo passaggio del processo prescelto dagli attuali azionisti di Guala, fondi di private equity e il management, per cedere il controllo del gruppo. E proprio la cassaforte di Ponzano veneto si sarebbe affiancata secondo i rumors a Goldman Sachs: un binomio già visto in altre partite visto che proprio la banca d’affari americana era già socio in Sintonia, la holding che controllata il gruppo Autostrade.
C’è da dire che Edizione, che già controlla il gruppo infrastrutturale Atlantia e il colosso della ristorazione Autogrill, sta provando da diversi mesi ad effettuare un’operazione nel settore industriale su gruppi globali: prima provando ad acquisire Cartiere Fedrigoni, poi partecipando all’asta su Ducati (al momento congelata da Volkswagen) e quindi scendendo in campo proprio per Guala.
La base d’asta scelta dagli azionisti è importante visto che il gruppo viene valutato (compreso il debito) oltre un miliardo di euro. La cordata tra Benetton e Goldman Sachs non sarebbe l’unico soggetto in lizza visto che altre offerte sarebbero arrivate da private equity e gruppi strategici. Ad inizio settembre l’agenzia Reuters ha indicato tra i soggetti partecipanti all’asta anche gruppi come la canadese Onex Corporation e fondi come Clayton, Dubilier & Rice e Kkr oppure gruppi come l’australiana Amcor. Dopo una prima fase di offerte e una scrematura della lista di compratori restati in sei, all’interno dei quali sarebbe compresa la cordata tra Edizione e Goldman Sachs, è attesa nelle prossime settimane il nuovo round di offerte. Nel maggio scorso il principale azionista di Guala, Apriori Capital Partners, ha affidato un incarico a Barclays e Credit Suisse di valutare le opzioni suGuala: tra una possibile quotazione e la cessione.
L’attuale compagine di Guala Closures (che fa capo a Gcl Holdings) deriva dal delisting del 2008 a Piazza Affari. A quel tempo ad avere lanciato l’Opa era stato un veicolo che faceva capo a Dljmb Overseas Partners IV, fondo di private equity gestito da Dlj Merchant Banking, allora indirettamente controllato da Credit Suisse Group e dal 2014 ribattezzato aPriori Capital Partners dopo lo spin-off delle attività di private equity da Credit Suisse. A quel tempo nell’operazione di Opa era coinvolta anche Intesa Sanpaolo che a sua volta aveva acquistato una partecipazione della holding Gcl Holdings: poi finita nel veicolo Melville srl, il quale a sua volta è stato acquistato da Nb Reinassance, il private equity sponsorizzato da Intesa Sanpaolo e Neuberger Berman. Tra i soci ci sono anche i manager tra cui l’Ad e presidente Marco Giovannini.