In vista dell’assemblea di giovedì 28 emergono ecco, svelati da Radiocor, i paletti posti dai due istituti che guideranno l’operazione di aumento di capitale fino a 560 milioni di Carige. L’impegno di ciascuno dei joint global coordinator dell’aumento di capitale della banca genovese, Credit Suisse e Deutsche bank, a sottoscrivere il successivo contratto di garanzia e’ soggetto infatti “a condizioni in linea con la prassi di mercato per operazioni analoghe” nonche’ all’avanzamento soddisfacente delle cessioni di asset Carige avviate e della operazione di conversione dei bond subordinati.
La prima condizione citata e’ che “i processi di deconsolidamento del portafoglio di crediti in sofferenza e della cessione degli assets abbiano raggiunto un grado di avanzamento tale da essere considerati soddisfacenti da parte di ciascuno dei Joint Global Coordinators”. La seconda e’ “l’esito soddisfacente, per ciascuno dei Joint Global Coordinators, del risultato dell’Liability management excersise in termini di adesioni”. La terza e’ che “il livello di liquidita’ della banca non sia deteriorato in misura rilevante secondo il ragionevole giudizio di ciascuno dei Joint Global Coordinators che agiscono in buona fede”. La quarta e’ il fatto “che il consiglio di amministrazione o la societa’ di revisione non abbia identificato rilevanti incertezze circa la capacita’ della societa’ di assicurare la continuita’ aziendale”.L’ultima e’ che l’esito “dell’attivita’ di marketing e il feedback degli investitori, che include anche lo stato di avanzamento del processo di deconsolidamento dei crediti in sofferenza e degli asset, l’ammontare e la copertura degli Npl della societa’, le previsioni circa il ratio patrimoniale CET1 e i livelli di valutazione, siano tali da essere considerati soddisfacenti da ciascuno dei Joint Global Coordinators che agiscono in buona fede al fine di completare con successo l’aumento di capitale”. Questi cinque punti rappresentano le condizioni del contratto di pre garanzia con il quale Credit Suisse e Deutsche Bank si sono impegnate “a sottoscrivere, prima del lancio dell’aumento di capitale, il contratto di garanzia per la sottoscrizione, fino ad un massimo del 50% ciascuno, delle azioni di nuova emissione rimaste eventualmente non sottoscritte al termine dell’asta dei diritti (nel caso in cui l’aumento di capitale venga effettuato con diritto di opzione), ovvero al termine del periodo di offerta (nel caso in cui l’aumento di capitale venga effettuato senza diritto di opzione), al netto di eventuali impegni di sottoscrizione da parte di azionisti ovvero di soggetti terzi”.