I controlli delle autorità finanziarie cinesi sugli investimenti dei gruppi di Pechino all’estero puntano l’indice anche sull’acquisizione del Milan, oltre che su diversi altri investimenti all’estero di alcuni colossi cinesi come Fosun, Wanda e Hainan Airlines. A lanciare l’allarme è l’agenzia Bloomberg e ne parla anche il Financial Times. In particolare i riflettori delle Authority, per quanto riguarda il filone calcistico, sarebbero finiti sull’acquisizione da parte di Mr Yonghong Li del Milan e sul suo veicolo Rossoneri.
È infatti il caso di ricordare che proprio l’uomo d’affari cinese ha realizzato l’operazione di acquisto del club rossonero (alla cifra di 520 milioni di euro cui vanno aggiunti 220 milioni di rifinanziamento del debito) con una buona parte di prestiti concessi da Huarong: inoltre la particolarità della transazione di Mr Li è che i finanziamenti ricevuti non sono passati dalla Cina, ma da zone offshore, cioè le Isole Vergini Britanniche. Ora le autorità cinesi si stanno preoccupando di capire se i soldi prestati dalle banche e dalle società finanziarie di Pechino per investimenti all’estero siano stati concessi a ragion veduta.
Nel frattempo, sembra sempre più improbabile che Mr Li, nell’attuale situazione di controlli delle autorità cinesi, possa riuscire a sbloccare i soldi che in un primo tempo sembravano disponibili in Cina da parte di un gruppo di investitori in cordata. L’uomo d’affari cinese, anzi, ora dovrà chiarire la struttura dei prestiti con le authority cinesi che secondo indiscrezioni cercheranno di avere maggiori dettagli proprio sull’operazione con Huarong, i cui finanziamenti hanno consentito di portare a termine l’affare Milan. Insomma, Mr Li dovrà superare i controlli cinesi senza dimenticare che fra 16 mesi sarà il fondo statunitense Elliott a chiedere indietro i propri soldi per l’acquisizione del club.