Esselunga verso la Borsa: l'opzione fondo sovrano

Dopo una lunga notte di trattative è stato raggiunto un accordo tra i soci per il riassetto che porterà come obiettivo finale alla quotazione di Esselunga in Borsa. I membri della famiglia Caprotti hanno definito i rapporti societari, patrimoniali e di successione. In una prima fase Esselunga Spa acquisirà il controllo dell’immobiliare Villata Partecipazioni e poi si dovrebbe procedere alla quotazione di Esselunga. Sembra questa la strada disegnata, dopo che Marina Caprotti e la madre Giuliana Albera (che controllano il 70% della holding) hanno rifiutato anche l’offerta da 7,5 miliardi dei cinesi di Yida Investment, chiudendo le discussioni con i possibili compratori. “L’azienda non e’ in vendita” hanno scritto ai dirigenti e dipendenti la presidente onoraria della holding a cui fa capo il marchio Esselunga, e la figlia. Ma c’e’ un ulteriore passaggio che Il Sole 24 Ore puo’ anticipare. Nel caso di situazione volatile dei mercati oppure di ritardi nel processo di Ipo, sarebbe già previsto un piano B, cioe’ l’ingresso di un fondo sovrano in minoranza al posto di Giuseppe e Violetta che poi accompagnerà il gruppo in Ipo. Nel passato, è il caso di ricordare, c’erano stati contatti con Qatar Holding, anche se al momento non ci sarebbe alcuna trattativa.