Si dipana lungo l’asse Roma-Parigi il futuro di Mediaset, ma anche quello di Telecom Italia. È su questa direttrice che starebbero disegnando i loro scenari e le loro suggestioni le banche d’affari.
L’asse tra il governo francese e quello italiano, con il rispetto della reciprocità, si sta infatti compattando su alcune vicende come dimostra Stx France-Fincantieri e la stessa operazione EssilorLuxottica. Proprio la super fusione tranfrontaliera nell’occhialeria potrebbe mostrare la strada.
Infatti nel 2017, secondo alcuni rumors, ci potrebbero essere almeno altre due grandi fusioni tra Italia e Francia. Facile pensare a un’aggregazione di Fca (con Psa Peugeot Citroen) ma anche al matrimonio nelle Tlc tra Telecom Italia (Tim) e la transalpina Orange.
È proprio su Telecom-Orange che alcune banche starebbero studiando combinazioni, che a catena coinvolgerebbero Vivendi e Mediaset. Tutti i soggetti coinvolti per ora smentiscono, ma le investment bank fanno il loro mestiere e credono che alla fine la soluzione a tutti i guai potrebbe arrivare da un via libera dei Governi.
Vivendi, infatti, per superare la normativa in materia, dovrebbe cedere la sua quota di Telecom. A chi? Alla transalpina Orange. Ma un’operazione del genere non sarebbe approvata da Palazzo Chigi, se non a patto di fare una grande alleanza tra le due società di Tlc con l’ingresso, a testimoniare l’italianità della rete, di un soggetto finanziario: facile pensare alla Cdp.Vivendi, a questo punto, sarebbe libera di accelerare su Mediaset per costituire un grando polo dei media del Mediterraneo. Ma anche qui per garantire la reciprocità potrebbero intervenire i governi, oltre che le grandi banche italiane (Unicredit, direttamente sulla holding, e Intesa Sanpaolo sono già nella partita).
L’ipotesi è che la Fininvest possa trovare un accordo con Bollorè e la famiglia Berlusconi diventare il secondo azionista di Vivendi con un ruolo operativo nel gruppo francese. Fantafinanza? Al momento sono solo ipotesi. Se ne parla in ambienti finanziari.Ma uno sviluppo non ci sarà certo nel breve periodo anche per motivi politici: in Francia sono imminenti le elezioni e pure in Italia non c’è certezza sulla durata del Governo.