Il dipartimento di Giustizia americana avrebbe aperto un’indagine su Fiat Chrysler Automobiles in relazione alle accuse lanciate dalla Environmental Protection Agency (Epa), l’agenzia americana per la tutela ambientale, che ieri ha accusato la casa automobilistica di avere commesso violazioni sugli standard sulle emissioni diesel. E’ quanto emerge da indiscrezioni riportate da Bloomberg News, spiegando che è altamente probabile l’avvio di un’azione penale sulle accuse dell’Epa. Anche la Sec, la Consob americana, ha aperto un’indagine sul caso.
Ma quali potrebbero essere le conseguenze per la Fca della famiglia Agnelli? Nel dettaglio l’EPA (Environmental Protection Agency) ha accusato formalmente Fca di presunte violazioni del Clean Air Act per non comunicare l`esistenza di un engine management SW installato nei motori diesel di 104k velivoli venduti negli Stati Uniti (Jeep Grand Cherokee e Dodge Ram 1500 prodotti nel
2014-16), che causa un aumento delle emissioni NOx in determinate situazioni. L`indagine intende anche verificare se sia illegale. Fca, per voce dell’Ad Sergio Marchionne (nella foto), ha pubblicamente negato.
Il caso è diverso da quello di Volkswagen (che ammise l`esistenza di un SW fraudolento) e di minor entità (100k contro 500k auto). Secondo diversi analisti sarebbe eccessiva l’indicazione dell’Epa fino a 4.6 miliardi di danni (cioè 45mila dollari per unità). In ogni caso il focus per Fca si sposterà da elementi puramente fondamentali ai rischi legali e ai possibili effetti collaterali; l`incertezza, secondo gli analisti di Equita, aumenta anche per una serie di fattori:
1) la Germania (che ha già chiesto accertamenti alla Commissione europea su alcuni modelli FCA) tornerà sull`argomento
2) le class action non possono essere escluse
3) le vendite dei modelli diesel in Usa potrebbero soffrire
4) l’opzione M&A viene sospesa finché la questione non verrà chiarita
5) la struttura finanziaria di partenza di Fca è più debole rispetto a Volkswagen