Il destino della contesa tra Vivendi e Mediaset finisce sul tavolo dell’Agcom che si riunirà nel fine settimana. A spingere verso questa direzione è stata la stessa Mediaset pronta a richiedere all`Agcom di bloccare di diritti di voto della partecipazione di Vivendi. Il motivo? Quest`ultima ha il controllo di fatto di Telecom e la partecipazione in Mediaset non sarebbe passiva ma avrebbe finalità strategiche di mercato. Sarebbe così violata la norma della legge Gasparri che impedisce a chi controlla oltre il 40% del mercato delle comunicazioni digitali (cioè Telecom Italia) di avere quote in società controllate o collegate che abbiano revenues superiori al 10% del Sic, come nel caso di Mediaset. L`Agcom si riunirà dunque a metà settimana, ma prima di decidere potrebbe convocare sia Mediaset che Vivendi, che starebbe valutando le prossime mosse, ma al momento non vi sarebbero i presupposti per un accordo con Fininvest.
Nel frattempo Mediaset presenterà il piano stand alone il prossimo 18 gennaio e la società starebbe proseguendo nel piano di lancio di una Over the Top TV europea per competere con Netflix e Amazon. Il partner non sarà però Vivendi, ma altri operatori europei produttori di contenuti come Mediaset (come la tedesca Prosieben, la francese Tf1 o altri) con l`obiettivo di creare la Holliwood Europea. Infine l’obiettivo di Piersilvio Berlusconi (nella foto) sarebbe quello di avere i fondi istituzionali dalla propria parte se Vivendi chiedesse di entrare nel consiglio di amministrazione di Mediaset. Resta alta anche l’attenzione su alcuni asset del Biscione come Eitowers, Mediaset Espana, Fta e Mediaset Premium, con la possibilità di una valorizzazione.