Intesa Sanpaolo seleziona le offerte per i 2,5 miliardi di euro di non performing loan. Secondo le indiscrezioni il gruppo guidato da Carlo Messina avrebbe deciso di definire una «short list» di tre soggetti: fra questi, secondo le indiscrezioni raccolte da Il Sole 24 Ore, ci sarebbero in prima linea grandi fondi statunitensi come Cerberus e Apollo con l’aggiunta di un altro operatore individuabile nella cordata formata da Crc (Christofferson Robb & Company) e dall’operating partner Bayview (assistiti da Prelios Credit Servicing).
Sta dunque iniziando la seconda fase dell’operazione: per i 2,5 miliardi di non performing loan erano infatti arrivate manifestazioni d’interesse da una decina di soggetti tra i quali c’erano anche grandi investitori come AnaCap, Blackstone, Lone Star, Kkr e la coppia Christofferson Robb & Company e Bayview.
Secondo i rumors non sarebbe invece della partita Fortress, in quanto il gruppo finanziario già gestisce una parte di questo portafoglio con Italfondiario.
Lo stock di sofferenze messo in vendita da Intesa Sanpaolo è formato principalmente da crediti societari e per il 30% è ipotecario. Le offerte vincolanti da parte dei soggetti selezionati (quindi Apollo e Cerberus) sono ora attese per l’inizio del prossimo anno con la chiusura dell’operazione che dovrebbe avvenire entro i primi sei mesi del 2017. La mossa di Intesa Sanpaolo nella dismissione di portafogli conferma il fermento del settore.
Qualche settimana fa Unicredit ha deciso di trasferire in un veicolo propri crediti deteriorati per 17,7 miliardi. Un’operazione cruciale per ripulire il bilancio della banca in vista dell’aumento di capitale da 13 miliardi.
Tra questi 17,7 miliardi di sofferenze, è da segnalare che una quota per 3,5 miliardi (le posizioni più grandi, alcune delle quali con sottostante immobiliare) sarebbe stata trasferita in un veicolo con Pimco e la quota restante di Npl (le posizioni più piccole e più numerose in termini numerici) finirà nel veicolo destinato a Fortress.