Fininvest è pronta a programmare lo stacco di un generoso dividendo per la famiglia Berlusconi con quanto entrerà nella casse di via Paleocapa grazie alla cessione del Milan. Per la holding, alla quale fa capo la galassia di partecipazioni riconducibili alla famiglia Berlusconi, tra le quali Mediobanca (2%), Banca Mediolanum (30%), Milan (100%), Mondadori (50%), Mediaset (34,7%), la biotech MolMed (25,4%) e il 100% del Teatro Manzoni, tra novembre e dicembre dovrebbe essere un periodo generoso: malgrado non si sappia ancora con precisione chi prenderà parte come rimanenti investitori alla cordata formata dai già noti Yonghong Li e Haixia Capital, i 420 milioni dovrebbero infatti arrivare con ragionevole certezza entro al massimo metà dicembre. Infatti 100 milioni sono già arrivati come caparra in due rate di 15 e 85 milioni.
Da notare che nel 2016 il dividendo potrebbe tornare ad essere generoso proprio grazie alla vendita del Milan, dopo il periodo abbastanza avaro degli ultimi anni se si escludono alcuni dividendi straordinari. Nell’ultimo esercizio la famiglia Berlusconi ha ricevuto dividendi per 91 milioni dopo quasi cinque anni di vacche magre. Ma il prossimo bilancio potrebbe chiudersi con una plusvalenza-super grazie alla vendita del Milan e quindi potrebbe essere programmata una robusta cedola per la famiglia superiore a quella degli scorsi anni.
Il bilancio 2015 della holding ha visto un fatturato in crescita a 4,73 miliardi di euro (dai 4,68 dell’anno precedente), l’utile netto (della capogruppo) a 221 milioni e il margine operativo lordo consolidato a 1,40 miliardi (1,37 miliardi nel 2014). La posizione finanziaria netta presenta invece un indebitamento in discesa a 789 milioni (nel 2014 sfondava quota un miliardo), a conferma della tendenza in discesa del debito. Ovvio pensare che comunque verrà distribuita soltanto una parte dei 520 milioni complessivi, mentre il resto potrebbe essere utilizzato per investire sull’ammiraglia Mediaset, che non ha ancora trovato una soluzione per la piattaforma Premium, dopo che Vivendi ha rotto l’accordo.
Il 60% circa di Fininvest è direttamente riconducibile all’ex presidente del Consiglio, i figli di primo letto Marina e Piersilvio ne controllano il 7,65% ciascuno, mentre gli altri tre figli (Barbara, Eleonora e Luigi) detengono in quote paritetiche la parte restante tramite Holding Italiana Quattordicesima.