Un miliardario, abbastanza indebitato, alla Casa Bianca. Le società di Donald Trump hanno un debito di almeno 650 milioni di dollari, per la maggior parte con banche straniere, mentre tra le americane in particolare con Goldman Sachs. E che il nuovo inquilino della Casa Bianca non navighi poi nell’oro lo ha spiegato anche di recente l’agenzia internazionale Bloomberg. Nell’ultimo anno i debiti di Trump sono almeno raddoppiati. Arrivando a superare l’asticella dei 600 milioni di dollari rispetto ai precedenti 350. In particolare, ha influito una linea di credito di 170 milioni con Deutsche Bank per il progetto di un hotel.
A far lievitare i debiti anche la Trump Tower che si trova sulla 6th Avenue a Manhattan, per la quale ci sarebbe un debito di 950 milioni di dollari: in parte sarebbe stato finanziato da Bank of China e per la quota restante da da Goldman Sachs, istituto che ha sposnsorizzato la campagna della rivale Hillary Clinton.
Insomma, il magnate ha vinto le presidenziali vantando un grande successo negli affari, grazie al quale avrebbe accumulato – dice – una ricchezza di 10 miliardi di dollari. Ma Trump avrebbe dimenticato di elencare i suoi tanti debiti con le banche. Senza scordare che negli ultimi trent’anni ben 4 società facenti capo a Trump hanno dichiarato fallimento secondo la procedura del Chapter 11, molto di voga negli Usa, anche se pur sempre di fallimento si parla. Il caso più eclatante è quello del 1991, quando Trump finanzia la costruzione di un mega-casino, il Taj Mahal di Atlantic City, ma la struttura finanziaria dell’operazione crolla sotto una quantità enorme di debiti e Trump è costretto a dichiarare bancarotta tramite il Chapter 11. Resta da chiedersi se ora le banche, con il suo ingresso alla Casa Bianca, saranno più generose nel concedere prestiti e rifinanziare il debito esistente delle sue società.