Stefanel punterà a una ristrutturazione del gruppo all’interno dell’articolo 182 bis della legge fallimentare. Ma per avere il via libera del Tribunale al piano servirà il consenso dei creditori. In alternativa, per la società tessile veneta si aprirà l’ipotesi del concordato fallimentare vero e proprio.
Nel caso di una procedura all’interno del 182 bis, sarà necessario anche avere il supporto di qualche investitore specializzato in acquisto di debito e in «turnaround» di aziende.
Potrebbero, quindi, tornare sul dossier i numerosi fondi che in questi mesi hanno considerato un’operazione. La transazione sarebbe infatti stata esaminata da Oxy Capital, l’operatore che affiancato all’inglese Attestor Capital, ha già realizzato in Italia transazioni sulle caldaie Ferroli e sull’Olio Dante. Ma il dossier sarebbe finito anche sui tavoli di un operatore come Idea Ccr (Corporate Credit Recovery) e di altri gruppi come Pillarstone fino a un investitore specializzato in special situation come Gordon Brothers. Tra i soggetti industriali si sarebbe affacciato per esaminare Stefanel anche il gruppo BasicNet di Marco Boglione.
Fino ad oggi però nessuna trattativa si è concretizzata. L’advisor Rothschild starebbe portando avanti le discussioni, in particolare con un fondo che sarebbe avvantaggiato sugli altri. (nella foto Giuseppe Stefanel)