Il gigante genovese dei mari e dei container Ignazio Messina & C. avvia il riassetto del suo debito. Secondo indiscrezioni, la società di proprietà dell’omonima famiglia, uno dei colossi italiani del settore, avrebbe dato in queste ultime settimane un incarico per la ristrutturazione del suo debito alla boutique finanziaria Long Term Partners.
Tutti i riflettori sono puntati sulle mosse del gruppo Carige. Infatti la banca genovese è l’istituto più esposto sul gruppo Messina, per la cifra di circa 420 milioni di euro: un’esposizione rilevante (garantita dal valore delle navi di proprietà), se si pensa che il colosso dei container è il maggiore debitore tra i clienti della banca genovese. Questi capitali, in gran parte, erano stati prestati durante la gestione di Carige di Giovanni Berneschi .
Oggi il gruppo Messina possiede 8 navi (le Jolly) adibite sia a container, sia a trasporti di merci, rotabili e autovetture che nel bilancio 2015 sono valorizzate per 484,5 milioni di euro. Il gruppo genovese, che svolge servizi marittimi tra i principali porti del Mediterraneo e l’Africa, il Mediterraneo Orientale, il Mar Rosso, il Medio Oriente e il Golfo Arabico, ha un giro d’affari di circa 300 milioni di euro e genera una trentina di milioni di euro di margine operativo lordo. La società quindi ha una buona redditività, anche se scalfita dalla crisi che sta attraversando soprattutto nell’ultimo anno e mezzo il settore dello shipping. Nel dettaglio l’esposizione finanziaria è suddivisa (dati di bilancio 2015) in 71 milioni di debiti verso le banche entro i 12 mesi e in 345 milioni oltre i 12 mesi. Gran parte dei debiti sono dunque verso Carige, che si è tutelata con ipoteche sulle navi Jolly Diamante, Perla, Cristallo, Quarzo, Titanio, Cobalto, Vanadio.