Gli hotel Boscolo verso la cessione agli americani di Northwood per una valutazione di circa 500 milioni di euro, compreso il debito. Secondo indiscrezioni sarebbe stato questo l’esito del consiglio di amministrazione di Boscolo e dell’assemblea della holding di famiglia che, nel fine settimana scorso, ha deciso di affidare un’esclusiva per la cessione dell’intero perimetro dell’azienda (esclusi gli alberghi di Venezia e Nizza e alcune attività di famiglia) al colosso finanziario e immobiliare statunitense. Nel Cda la famiglia, dopo i passati contrasti tra i fratelli, si è ricompattata e avrebbe affiancato unita la strategia scelta da Giorgio Boscolo, attuale guida del gruppo alberghiero.
La valutazione per la catena alberghiera di lusso è rotonda: 500 milioni di euro circa. Il perimetro acquistato da Northwood vale 400 milioni. L’impegno finanziario di Northwood sarà importante: rimborserà infatti il debito verso le banche (circa 310 milioni di euro) e ci metterà 200 milioni circa di equity (cioè risorse proprie). Nel perimetro della cessione non dovrebbero però entrare i due alberghi di Venezia e Nizza (verso la vendita per 65 milioni di euro) e altri asset di famiglia, come il tour operator Boscolo Tour.
Inoltre la famiglia veneta resterà coinvolta nella gestione dell’azienda tramite una management company (posseduta al 75% dalla dinastia imprenditoriale veneta e al 25% dal gruppo americano) dove però la governance sarà condivisa con Northwood su tutte le decisioni strategiche. Inoltre l’attività della management company, come avviene per le altre società di gestione del settore, verrà valutata in base alle performance ottenute: dovrà essere nominato un amministratore delegato, anche se Giorgio Boscolo avrà un ruolo di rilievo come principale socio.
Regista dell’operazione è stata Mediobanca, ma al buon esito del deal hanno contribuito un nutrito numero di legali in rappresentanza dei tanti nuclei familiari in campo: lo studio legale di Treviso Campoccia e lo studio del professor Vincenzo Mariconda, lo studio Lombardi e, per conto della società, Dla Piper (con l’avvocato Nino Lombardo) e Pwc.
Ora le parti si impegnano a chiudere l’accordo al termine della trattativa che è stata concessa a Northwood. Alla finestra, al momento fuori partita, attendono dunque gli altri potenziali acquirenti che si sono fatti avanti con una proposta: cioè la cordata Starwood-Prelios, oltre ai fondi di private equity Blackstone, Varde (che ha rilevato parte del debito da Unicredit e Banco Popolare) e Kildare. Si avvia dunque a conclusione il riassetto azionario della catena alberghiera. Il processo, anche se in modo non strutturato, era iniziato prima dell’estate, quando la società aveva cominciato a finire in stress finanziario a causa dello sforamento dei covenant con le banche. L’indebitamento con un pool di banche (fra le quali c’è anche Mps) dopo la rottura dei covenant al 30 giugno (per 60 milioni di scarto) è attualmente poco sopra quota 300 milioni di euro, anche se l’obiettivo è scendere in modo netto dopo la vendita degli alberghi di Venezia e Nizza. Il gruppo da quest’anno è tornato ad essere redditizio, grazie al riposizionamento sui 5 stelle. Il prossimo anno avrà 38 milioni di margine operativo lordo: quest’anno sarà a quota 35 milioni. Nel 2011 era a 10 milioni di euro. Il piano pattuito con le banche prevedeva 24 milioni di Mol per fine 2016. Insomma, dati economici in miglioramento che, assieme all’iniezione di equity di Northwood, dovrebbero rilanciare definitivamente la catena Boscolo.