Proprio questa rubrica, sei giorni fa, ha segnalato gli scambi elevati del titolo Rcs tra lunedì e mercoledì, prima della conclusione dell’offerta, che come è’ noto ha visto la vittoria di Urbano Cairo sulla cordata Bonomi-Mediobanca-Della Valle-Pirelli. Ora sono arrivati alla Consob gli esposti degli sconfitti, che vogliono capire se in quei movimenti del titolo ci sono stati scambi anomali. C’e’ l’esposto di International Media Holding, ma anche quello di Pirelli e Diego Della Valle. Gli atti sono stati depositati anche in Procura, come è’ normale in questi casi e ora sono sul tavolo del magistrato Francesco Greco, attualmente in vacanza ma che si occuperà di questi dossier al suo ritorno. Gli esposti sono stati curati da un decano degli avvocati d’affari come Francesco Gianni. Ora, per venire a un’analisi del fenomeno, e’ pacifico che in quei giorni, precedenti alla chiusura dell’Opa ci siano stati scambi strani. Non soltanto sul titolo Rcs, ma anche sul titolo Cairo, oggetto dell’Ops con azioni di via Solferino. Più’ difficile è’ dimostrare che gli scambi in questione siano contrari alla legge e alla normativa Consob in materia. In particolare, come anticipato da questa rubrica sei giorni fa, tra lunedì e mercoledì sarebbe passato di mano un 25 per cento della capitale di Rcs e una quota importante (attorno al 15 per cento) sarebbe stata ceduta dagli hedge fund a un valore attorno all’euro. A chi? Le autorità competenti verificheranno i protagonisti di quegli scambi e la legalità o meno di queste operazioni. Ma, per capirci, quale è’ la tesi degli sconfitti? Che Cairo e i suoi consulenti avrebbero rastrellato cash azioni ad un euro riuscendo solo in questo modo a vincere dopo aver fatto credere al mercato che a prevalere era stato invece il progetto industriale dell’offerta pubblica di scambio con azioni Cairo. Insomma, gli esposti sono basati sul fatto che i consulenti di Cairo avrebbero, permettetemi il termine, giocato sporco. Una tesi, ripeto, non facile da dimostrare. In ogni caso Cairo sembra aver vinto e ora questi tentativi sembrano fatti in zona Cesarini. Su tutta la vicenda Rcs, aggiungerei come chiusura finale, il limite sembra essere stato superato da tempo, non ora che si leccano le ferite. Tanti, per usare un termine calcistico, sono finiti in fuorigioco. Forse la Consob avrebbe dovuto essere più tempestiva e attenta in quei giorni infuocati di scambi. Forse i contendenti hanno superato il limite da entrambe le parti. E forse alcuni giornali, negli scorsi giorni avrebbero dovuto affrontare la vicenda in modo più analitico, invece di innalzare i protagonisti a star dello spettacolo, decantandone solo le immense capacità. Insomma, su Rcs e sul Corriere in tanti sembrano aver esagerato.
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