Accordo quasi fatto per la cessione del controllo del Milan al consorzio cinese. Come anticipato dal Sole 24 Ore lo scorso 23 giugno, l’operazione si chiuderà nei primi dieci giorni di luglio. La durata dell’esclusiva, con scadenza al 30 giugno, verrà dunque posticipata di qualche giorno, probabilmente una settimana. Il contratto è ormai pronto. Manca solo la firma finale di Fininvest con il via libera di Silvio Berlusconi. Alla cordata cinese andrà una quota compresa tra il 70 e l’80%. Gli incontri con l’advisor del consorzio cinese, l’americano Sal Galatioto (affiancato da Nicholas Gancikoff) hanno chiarito alcuni punti importanti del possibile accordo con Fininvest, a cominciare dal piano di investimenti per il club (di circa 400 milioni per i prossimi anni) e per finire con la governance per tre anni con la famiglia Berlusconi.
Gli studi legali coinvolti (Chiomenti per conto di Fininvest e Ripa di Meana per conto dei cinesi) e gli advisor finanziari (Gsp Cap e Lazard) hanno terminato la stesura dei contratti e la definizione del patto tra gli investitori e Fininvest, mentre l’operazione dal punto di vista finanziario sarebbe ormai decisa. La valutazione del club rossonero (compresi i debiti) sarebbe attorno ai 700-750 milioni di euro. La quota di controllo del 70%, che dovrebbe essere ceduta da Fininvest, verrebbe invece valutata circa 350 milioni. Sul tavolo c’è anche una ricapitalizzazione del club per 90-100 milioni di euro, risorse che serviranno a rimettere in ordine il bilancio societario. Punto ancora oscuro è quello della composizione del consorzio cinese: solo la conglomerata Evergrande sarebbe tra quelli presenti nel consorzio.