Le tre ipotesi di Equita per mettere in sicurezza il sistema bancario italiano

Un tavolo tra Palazzo Chigi, Mef, Mise e Cdp per porre un freno alla crisi finanziaria, innescata da Brexit, e per ridare fiato alle banche italiane massacrate dagli ultimi due giorni borsistici. Ieri Bloomberg ha riferito di indiscrezioni su una cifra di 40 miliardi (non confermata) di intervento complessivo che il governo avrebbe in mente per porre in sicurezza il sistema bancario. L’ipotesi che circola, in realtà, è che l’Italia possa chiedere ai partner europei la deroga al divieto di aiuti di Stato prevista dall’articolo 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione nel caso si presentino circostanze eccezionali, come potrebbe essere proprio la Brexit. Così tra i diversi scenari disegnati, uno dei più precisi è quello ipotizzato dagli analisti di Equita, che hanno simulato l’intervento sul capitale delle banche. Le opzioni sarebbero tre: 1) una garanzia della Cdp e di investitori privati su futuri aumenti di capitale; 2) un ripetuto piano sui Padoan bond già sottoscritti nel 2010 da alcune banche a un tasso dell’8,5%; 3) un Atlante 2 per acquistare sofferenze, visto che il primo fondo Atlante dopo le ricapitalizzazioni di Pop Vicenza e Veneto Banca ha le munizioni quasi scariche.