Enav, la società dei controllori di volo, cerca di superare il rischio Brexit.
Nella mattinata di ieri ci sarebbero stati alcuni incontri tra gli uomini del Ministero dell’Economia per fare il punto sull’approdo in Borsa di Enav, il cui pre-marketing è iniziato lunedì scorso.
Assieme ai consulenti (gli advisor di Rothschild ed Equita e il plotone di banche con Barclays, Mediobanca, Credit Suisse, Jp Morgan e Unicredit) sarebbe, secondo le indiscrezioni, dunque stato deciso di continuare nel processo di avvicinamento alla Borsa fino a mercoledì. L’obiettivo, sempre secondo i rumors, sarebbe quello di verificare che i gestori dei grandi fondi istituzionali e i money manager non decidano all’inizio della prossima settimana di chiudere le loro posizioni sul mercato primario a causa della forte volatilità dei mercati sulla scia di Brexit, mossa che ovviamente metterebbe fuori-gioco l’Ipo di Enav.
Ma nulla sarebbe ancora stato deciso, anche perché Enav ha tutte le carte in regola per essere una delle migliori quotazioni dell’anno, non solo a livello italiano, ma anche a livello europeo. Per quale motivo? Innanzitutto, per la stabilità del business regolamentato, che in un periodo di volatilità come questo, è una mossa difensiva azzeccata per gli investitori.
In secondo luogo, c’è la generosità promessa per la cedola. Proprio su quest’ultimo fronte la Brexit potrebbe avere qualche effetto finanziario: l’entità del dividendo promesso agli investitori potrebbe infatti essere accresciuta.
Le tappe di avvicinamento alla Borsa è comunque già stata definita prima del Brexit: il prospetto dovrebbe essere approvato dalla Consob entro giugno, probabilmente nella settimana dal 27 giugno in avanti. La cessione del 49% del capitale dovrebbe avvenire entro metà luglio con una valutazione complessiva di circa 2 miliardi di euro.
Tranne che appunto le indicazioni del pre-marketing siano negative e si decida dunque di rinviare il tutto. Ma la decisione definitiva verrà presa tra lunedì e mercoledì prossimi.