Enel mette in vendita le sue attività nel factoring, raccolte nella controllata Enel Factor. La procedura dovrebbe concludersi dopo l’estate e, secondo le indiscrezioni, sarebbe partita da qualche settimana. Secondo quanto indicato da Debtwire, sul tavolo degli advisor del gruppo elettrico sarebbero arrivate nei giorni scorsi le offerte non vincolanti per Enel Factor: in corsa ci sarebbero, in particolare, alcuni gruppi bancari (italiani ed esteri) e qualche fondo di private equity specializzato nel settore finanziario.
Secondo le indiscrezioni sarebbero circa cinque i gruppi più accreditati: uno dei soggetti in corsa sarebbe Intesa Sanpaolo, ma nel gruppo dei candidati all’acquisto ci sarebbero anche altre banche italiane di medie dimensioni.
Enel Factor avrebbe una valutazione ridotta (si parla di una cifra inferiore ai 100 milioni di euro), ma tuttavia sarebbe considerata un target interessante per la sua clientela e per il suo portafoglio: fornitori del gruppo elettrico che operano nel mercato nazionale ed internazionale, che Enel Factor supporta con risorse finanziarie e con la gestione del credito. Enel ha deciso di cedere la controllata, in quanto non rientra più nel core business del gruppo.
Enel Factor gestisce volumi per circa un miliardo di euro (nel 2015 rispetto al circa miliardo dell’anno precedente). La società genera un profitto netto per circa 4 milioni di euro. Enel non è l’unica società che opera nel cosiddetto «factoring captive». Con un giro d’affari di circa 11 miliardi sono operative, tra le altre, nel settore anche Fidis (Fca), Serfactoring (Eni) e Fercredit (Ferrovie).