Circa 4 milioni di euro, più o meno, volatilizzati: soldi del fondo immobiliare Omega gestito da Idea Fimit sottoscritto da investitori istituzionali e da vari fondi pensione (fra i quali quello dei dipendenti Sanpaolo), che invece di rendere per i futuri pensionati, vengono buttati al vento per un fatto che ha dell’incredibile. Siamo in via Curtatone, in pieno centro di Roma, a pochi passi da piazza Indipendenza. Qui, nella più assoluta illegalità, da circa 3 anni è stato occupato, per mano di fantomatici movimenti per il diritto alla casa, Palazzo Curtatone, l’ex sede Federconsorzi e Ispra. Così dal 2013 il palazzo è occupato da oltre 450 persone, per lo più rifugiati di nazionalità etiope ed eritrea stipati nei 32mila metri quadrati dell’edificio. Una vicenda che dimostra come, alla fine, la gestione dei flussi migratori, tanto decantata, sia amministrata in modo assolutamente casuale. I rifugiati, che hanno diritto all’accoglienza e di cui si dovrebbero occupare il Governo e il Comune di Roma trovando una sistemazione alternativa, hanno da tre anni occupato questo palazzo che è diventato il simbolo dell’indifferenza e dell’illegalità. Peccato che la vicenda abbia anche un risvolto finanziario, sul quale questa rubrica ha puntato i riflettori. Sì, perché a rimetterci soldi in questi anni è stato il fondo Omega gestito da Idea Fimit, proprietario del palazzo, che vede tra i suoi sottoscrittori diversi fondi pensione: soldi delle pensioni di migliaia di lavoratori che si sono volatilizzati invece di fornire un rendimento. Pochi milioni di euro, per carità, ma sempre una somma discreta. E la colpa non è certo dei gestori del fondo, che il loro lavoro lo hanno fatto. Comprando un palazzo, quasi 5 anni fa per cambiarne la destinazione d’uso e ristrutturarlo: insomma, un’operazione immobiliare che avrebbe dovuto portare alla realizzazione, forse, di un grande albergo. Ma Idea Fimit non ha fatto in tempo: poco dopo l’acquisto, il palazzo è stato occupato. Si pensava che sarebbe stato occupato, per qualche settimana, al massimo qualche mese. Invece lo è da circa 3 anni. Bilancio: per Idea Fimit l’immobile non solo non produce reddito, ma genera passività rilevanti in termini di utenze (che non possono essere staccate in quanto il fondo Omega è il proprietario dell’immobile) e tasse di proprietà, rispettivamente per 240.000 €/annui e 575.000 €/annui (importi da moltiplicare per i quasi 3 anni di occupazione). Senza contare altre spese di amministrazione del palazzo, che ha un valore di mercato tra i 75 e gli 80 milioni. Quindi ad oggi il fondo ci ha perso più o meno tra i 3 e i 4 milioni di euro. L’immobile è inoltre soggetto a vincolo da parte della Sovrintendenza dei Beni Architettonici, contenendo al proprio interno elementi di particolare pregio storico e artistico. La stessa Idea Fimit ha provato in tutti i modi di fare valere i propri diritti. Il 1 dicembre 2015 il Gip presso il Tribunale di Roma ha emesso un decreto di sequestro preventivo dell’edificio ex art. 321 codice procedura penale, proprio in relazione al reato di occupazione abusiva (“invasione di terreni ed edifici”) ma questo provvedimento non è ancora stato eseguito dalle autorità, nonostante due solleciti formali, uno l’11 gennaio e l’altro il 9 febbraio 2016. Infine Idea Fimit ha chiesto al Comune di Roma di poter essere esentata dall’Imu. Niente da fare. Le ultime notizie risalgono a qualche mese fa, quando il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha messo lo sgombero dell’immobile di via Curtatone tra gli obiettivi prioritari della Prefettura, dopo il caso di alcuni eritrei arrestati dal nucleo speciale di intervento della Guardia costiera e rintracciati nell’immobile di via Curtatone.
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