Scade stamattina alle 11 la scadenza per presentare le offerte per la quota di controllo di Clessidra (il 79%) in mano a Manuela del Castillo Sposito, vedova del fondatore di Clessidra Claudio Sposito, mancato lo scorso gennaio.
Le proposte saranno presentate agli avvocati Giuseppe Lombardi e Antonio Segni, che insieme al banker Alessandro Daffina di Rothschild, stanno aiutando la vedova Sposito a trovare una soluzione di continuità per la Sgr, una delle maggiori nel panorama italiano del private equity.
Tra i diversi potenziali interessati che potrebbero presentare un’offerta, due sembrano i più accreditati: la Mittel di di Rosario Bifulco da una parte e dall’altra la piattaforma di Neuberger Berman in Italia. Tra gli altri soggetti che in qualche modo avrebbero manifestato un interesse generico in queste settimane ci sarebbero anche Alessandro Profumo, il banchiere ora impegnato in Equita, ma anche Gerardo Braggiotti con Banca Leonardo fino a Coller Capital. Però le chance d questi ultimi sembrano minori, sempre a patto che presentino un’offerta.
Il termine di oggi è stato deciso dopo che, nei mesi passati, non è andato in porto il tentativo di Francesco Trapani, uno dei manager e azionisti di minoranza di Clessidra, di trovare un accordo con la vedova Sposito per rilevare la maggioranza. Tuttavia la situazione pare ancora lontana da una conclusione: il nuovo assetto dovrà infatti avere il via libera dei sottoscrittori dei fondi di Clessidra, che finora hanno dato fiducia al team esistente: dove convivono, oltre ai diversi manager del nocciolo duro della squadra, professionisti come Maurizio Bottinelli, Riccardo Bruno e appunto Francesco Trapani.
I riflettori sarebbero puntati proprio su quest’ultimo, che secondo i rumors avrebbe avuto qualche discussione con Braggiotti per una possibile alleanza. È infatti prevedibile, in caso di arrivo di un nuovo socio di maggioranza, che Trapani possa decidere di vendere la sua quota, vista l’impossibilità di arrivare al controllo della Sgr.