I palazzi ex-Enel diventano di proprietà americana. Passano di mano 300 immobili commerciali un tempo di proprietà del colosso elettrico italiano, ma rivenduti più volte negli anni passati: l’ultima transazione si è chiusa proprio nei giorni scorsi con il trasferimento delle importanti attività immobiliari, ancora oggi affittate ad Enel, dallo sceicco Abdulrahaman Salah Al Rajhi al fondo statunitense Tpg.
Sotto i riflettori c’è infatti l’affare (in perdita) messo a segno nel 2007 dallo sceicco Abdulrahaman Salah Al Rajhi , appartenente a uno dei numerosi rami della ricca famiglia Al Rajhi e proprietari della maggiore banca islamica cioè la Al Rajhi Bank , con uffici a Riad, ma ampi interessi nel Regno Unito.
Lo sceicco ha infatti comprato per oltre 400 milioni di euro quasi 10 anni fa da Rreef (Deutsche Bank) e Cdc Ixis un patrimonio di 300 immobili Enel, che facevano parte a propria volta di un pacchetto di mille immobili del colosso elettrico che erano stati ceduti un anno prima: per quell’acquisizione lo sceicco saudita aveva goduto di un finanziamento di Citi, Natixis, Intesa Sanpaolo e Credit Agricole. Per quell’operazione era stato costituito il veicolo Excelsia Nove .
Ma negli anni successivi, causa anche la crisi finanziaria, l’affare non ha avuto per Al Rajhi il decorso sperato e il veicolo con il quale è stata realizzata la transazione è finito in default.
Da qui la decisione di uscire dall’Italia. Sull’affare, a questo punto diventato una ristrutturazione finanziaria, si sono impegnati in tanti negli ultimi tempi: prima il fondo Cerberus ha provato nei mesi passati a rilevare le attività e le passività da Al Rajhi e dalle banche senza successo.
Infine, si è concretizzato l’interesse di Tpg, che ha trovato l’accordo. Tramite la creazione di un veicolo assieme a Citi e Intesa Sanpaolo (con il fondo Usa azionista al 72% e le due banche al 28%) il debito è stato ristrutturato, è stato rilevato l’equity ancora in mano ad Al Rajhi ed, infine, sono stati convertiti in equity circa 150 milioni di euro.