Atlantia studia l’offerta per il London City Airport, lo scalo inglese che è ormai è prossimo a cambiare proprietario. Ormai si stanno velocizzando i preparativi per le offerte che dovranno arrivare all’advisor Credit Suisse entro fine febbraio. A vendere l’aeroporto londinese è infatti un private equity Usa: Global Infrastructure Partners. Lo scalo inglese ha tuttavia una valutazione elevata: cioè 2 miliardi di sterline, cioè 27 volte il margine operativo lordo (a quota 71,5 milioni di sterline nel 2015). Così per l’operazione si sarebbero costituite delle cordate. La stessa Atlantia starebbe discutendo con qualche fondo sovrano per fare un’offerta congiunta. In definitiva l’operazioone dovrebbe vedere le offerte di quattro-cinque consorzi: oltre a quello costituito attorno all’italiana Atlantia, anche la cordata capeggiata da Macquarie Infrastructure, l’alleanza tra Borealis Infrastructure e Allianz e un’altra tra Hermes, Ontario Teachers Pension Plan e Wren House. Ci sarebbe poi in campo anche una cordata asiatica che vedrebbe la partecipazione del Cheung Kong Infrastructure di Hong Kong. Ma Atlantia si starebbe muovendo a tutto campo a livello internazionale per rilevare quote di riferimento negli aeroporti internazionali. Sono infatti in corso anche le aste sugli scali francesi di Nizza e di Lione, che lo Stato francese è pronto a cedere. In febbraio il governo di Parigi dovrebbe infatti sollecitare le offerte per i due scali: prima partirà la vendita dell’aeroporto di Nizza e successivamente quella di Lione. L’incasso per le casse dello Stato francese si potrebbe aggirare tra 1,5 miliardi di euro e 2 miliardi. L’asta di maggior interesse sarà però quella per lo scalo di Nizza, situato in una regione molto ricca al centro della Costa Azzurra. Per lo scalo di Nizza sarebbero infatti scesi in campo l’australiana Macquarie, la spagnola Ferrovial e fondi come Global Infrastructure Partners e Industry Funds Management. Atlantia sarebbe pronta all’offerta e avrebbe stretto un’alleanza con Edf Invest, braccio finanziario attivo nelle infrastrutture del colosso dell’energia transalpino. Minor interesse ci potrebbe invece essere per l’asta sull’aeroporto di Lione, che deve affrontare la maggiore concorrenza del servizio ad alta velocità Tgv oltre che dell’aeroporto di Ginevra. Sembra invece scemato l’interesse per l’aeroporto di Santiago del Cile. Il grande attivisto in acquisto per il gruppo infrastrutturale della famiglia Benetton procede dunque ad ampio raggio, mentre si attende un ritorno di fiamma sulla vendita di una quota di Aeroporti di Roma, processo bloccatosi lo scorso anno per l’incapacità di trovare un accordo sulla governance con i potenziali nuovi partner, tra i quali Adia.
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