Mps ha ceduto, come già indicato da questa rubrica qualche giorno fa, il ben noto portafoglio di sofferenze da circa un miliardo di euro. Solo che a comprarlo non è stata Fortress, come indicato da qualche indiscrezione di stampa, bensì un veicolo riconducibile a Deutsche Bank. Si tratta di un pacchetto di crediti, come indicato dal comunicato stampa, “composto da circa 18.000 posizioni, per un valore contabile lordo di circa 1 miliardo di euro (circa 1,7 miliardi, includendo gli interessi di mora maturati e/o altri addebiti che vengono ceduti insieme al capitale)”. Si tratta per altro di affidamenti che non hanno garanzie e che sono entrati in sofferenza ormai prima del 2009.Tuttavia c’è un passaggio del comunicato stampa di Mps che non convince. Tutti infatti sul mercato, tra gli addetti ai lavori, sapevano da tantissimo tempo di questo pacchetto di Npl non garantiti, datati e quasi irrecuperabili, un pacchetto che la banca senese stava provando a vendere senza alcun successo da anni. Ma uno dopo l’altro tutti gli operatori del settore si erano sfilati, persino operatori come Anacap che cercano per loro strategia le operazioni “impossibili” su crediti ormai decotti. Ebbene nel comunicato stampa la banca senese ha anche specificato che l’operazione “ha evidenziato un forte interesse da parte degli investitori del settore”. A dir la verità sembra un’affermazione un po’ forte, visto che cedere il pacchetto è stata davvero un’impresa. Tanto che Mps lo avrebbe ceduto per pochi milioni a fronte di volumi per un miliardo.
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