Una strada per venire incontro ai tanti risparmiatori caduti nella trappola delle obbligazioni subordinate? Tra le diverse ipotesi (alcune davvero fantasiose) uscite nelle ultime settimane, ce ne è da segnalare una che negli ambienti finanziari viene considerata in qualche modo interessante. Già da alcune settimane alcuni banker la avevano ipotizzata in maniera velata. Ma ora a proporla è stato il Movimento Consumatori. Obiettivo: rimborsare i bondholder retail delle quattro banche finite in risoluzione (Banca Marche, Carife, Carichieti e Popolare Etruria) con una contenuta rivalutazione dei crediti in sofferenza che sono destinati alla nuova bad bank delle quattro banche in via di costituzione. E’ la proposta del Movimento Consumatori che giudica invece il Fondo di Solidarieta’ da 100 milioni previsto dal Governo “del tutto inadeguato”. I crediti in sofferenza alla bad bank sono infatti stati svalutati al 18% del loro valore nominale quando di regola le sofferenze consentono spesso ai private equity acquirenti recuperi al 40% circa con un bel guadagno. Una contenuta rivalutazione, anche solo di circa il 5% di questi crediti, potrebbe consentire di reperire tutte le risorse necessarie (oltre 400 milioni) per rimborsare una fetta delle perdite degli investitori privati che abbiano acquisito le obbligazioni subordinate. Alla guida della bad bank, intanto, secondo indiscrezioni del Messaggero, la Banca d’Italia chiamera’ Livia Pomodoro, gia’ presidente del Tribunale di Milano che sara’ affiancata dai tecnici Claudio Corsini e da Marcello Villa. La bad bank assumera’ la denominazione Rev e vi confluiranno 8,5 miliardi di crediti il cui valore è stato svalutato a 1,5 miliardi. Ovviamente l’ipotesi dovrebbe avere il via libera del mondo bancario, in quanto la possibile rivalutazione ottenibile dal portafoglio di Npl dovrebbe essere “girata” al fondo di solidarietà voluto dal Governo.
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