Ecco il dietro le quinte delle acquisizioni di Hellman e Lone Star su Teamsystem e N&W Global Vending

Finale d’anno con il botto per il private equity. Con un uno-due impressionante per la velocità delle operazioni prima Lone Star ha conquistato N&W Global Vending, leader europeo (con baricentro italiano grazie al brand Necta) nelle macchine automatiche per caffè e poi, ieri, Hellman Friedman ha vinto la battaglia su Teamsystem battendo la concorrenza del fondo internazionale Eqt. Ciò che sorprende è che gli acquirenti sono entrambi nomi abbastanza recenti nel panorama dei private equity interessati all’Italia, benché ormai Lone Star e Hellman Friedman siano da qualche mese a caccia di operazioni e, di sicuro, saranno protagonisti anche in futuro. Lone Star aveva già partecipato all’asta su Uccmb e ora sta guardando a Grandi Stazioni e alla Neos di Intesa Sanpaolo. Invece Hellman Friedman ha concorso all’asta per l’Istituto centrale delle banche popolari. Altro dato che impressiona è la velocità in cui si sono concluse le transazioni: sono bastate poche settimane a Hellman per convincere Hg Capital a cedere Teamsystem mettendo sul piatto una cifra pazzesca come 16 volte il Mol. E che dire di Lone Star? Su N&W Global Vending un primo giro d’asta era finito senza offerte interessanti, tanto che l’azionista Investcorp aveva deciso di togliere l’azienda dal mercato lasciando a bocca asciutta fondi come Apax e Permira. Poi, a sorpresa, è arrivato Lone Star che ha ottenuto in modo silenzioso un’esclusiva per arrivare a chiudere a una valutazione di circa 690 milioni di euro (circa 9 volte il margine operativo lordo), una sostanziosa parte dei quali in aumento di capitale per una’azienda che era finita in affanno per un prestito mezzanino troppo eneroso. Insomma, finale d’anno con il botto per il private equity (e a che prezzi!).