Sarebbero gli hedge fund, in particolare inglesi e americani, i primi grandi sottoscrittori dell’offerta di Poste Italiane. Secondo le indiscrezioni raccolte, avrebbero prenotato quote di una certa rilevanza. Nei prossimi giorni potrebbe invece arrivare la domanda dei grandi fondi istituzionali americani come Blackrock e Fidelity. Al terzo giorno di road-show la domanda ha già coperto l’intero 38,2% del capitale messo in vendita dal Tesoro, inclusa la greenshoe, ovvero le azioni oggetto dell’opzione concessa dal Mef alle banche del consorzio. In altre parole ha già fatto il tutto esaurito sia la parte dell’offerta riservata al pubblico indistinto (30%) che quella per gli investitori istituzionali (70%).
Ad oggi il prezzo dell’azione potrebbe essere fissato sopra i valori minimi della forchetta indicativa compresa tra i 6 e i 7,5 euro, che corrispondono a un incasso in favore dello Stato che varia dai 2,7 ai 3,7 miliardi di euro. I coordinatori dell’offerta globale di vendita sono Banca Imi e Unicredit (responsabili del collocamento); nel pool di banche ci sono anche Mediobanca (sponsor dell’operazione), Citigroup, Bofa Merrill Lynch, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Credit Suisse, Jp Morgan e Ubs.