Mancano 4 giorni alla data fatidica. Chiudera’ il thailandese Mr Bee sul Milan nei tempi previsti? Oggi anche Repubblica ha messo un po’ di pepe sulla vicenda, svelando l’apertura di un’inchiesta della Procura di Milano sulla cessione del Milan a Mr Bee. All’articolo ha subito risposto Fininvest negando qualsiasi inchiesta giudiziaria e annunciando querela al quotidiano del gruppo L’Espresso. Insomma, la partita ormai e’ diventata bollente. Ma si e’ arrivati a questo finale per un semplice motivo. Ne’ Fininvest ne’ la cosiddetta cordata Bee hanno mai voluto spiegare anche minimamente l’operazione dal punto di vista finanziario ne’ dare indicazioni sul nome e l’identita’ degli investitori, dato che e’ risaputo che Bee non ha denari sufficienti: forse qualche milione, ma non abbastanza per un’operazione di questo tipo. E’ stato un errore di comunicazione fatale da parte degli attori della vicenda: bastava essere trasparenti (lo fanno le societa’ quotate, non capisco perche’ non lo debba fare il Milan che nell’immaginario collettivo è una pubblic company dei tifosi) e non si sarebbe arrivati a questo esito con tanti veleni. Anche perche’ l’attuale non e’ affatto il periodo migliore per far transitare nel mondo capitali senza identita’ precisa: dopo l’accordo tra i Paesi Ocse ormai ogni capitale finanziario verra’ rintracciato (tranne che a Panama e pochi altri Paesi) e anche in Italia il 30 settembre (tranne proroga) scadra’ la voluntary disclosure con l’Agenzia delle Entrate. Insomma, dopo aver segnalato il clamoroso errore comunicativo, resta da capire se davvero fra qualche giorno ci sara’ il closing dell’operazione. E qui le indiscrezioni sono contraddittorie. Secondo alcuni la vicenda avrebbe preso un’accelerazione positiva. Secondo altri invece entro il 30 settembre non ci sara’ alcun closing (cioe’ il passaggio di azioni e il pagamento dei 480 milioni) perche’ non ci sarebbero i tempi tecnici. Staremo a vedere chi ha ragione. In ogni caso, anche se si andra’ un po’ piu’ in la’ nei tempi, l’operazione non pare ancora in pericolo. E per sapere i nomi degli investitori si dovra’ forse attendere la comunicazione alle autorita’ Antitrust