Procede il lavoro per il lancio del fondo salvaimprese della Cdp, il nuovo veicolo voluto dal Governo dove dovrebbero entrare anche investitori come Inail, Poste Vita più alcuni fondi di private equity esteri. Dopo l’adesione di una prima fila di investitori (cosiddetti garantiti dallo Stato fra i quali la Cdp con un impegno da un miliardo di euro e Poste Vita oltre a Inail complessivamente per altri 300 milioni) sarebbe ora la volta di fondi di private equity, cioè gli investitori non garantiti. L’obiettivo del veicolo, studiato dall’advisor Vitale & Co, sarebbe partire con una dotazione di almeno 2 miliardi di euro. L’obiettivo finale è quello di favorire una governance apprezzata dagli investitori in capitali di rischio. Secondo le indiscrezioni proprio in questi giorni sarebbe attesa la garanzia ufficiale dello Stato, passaggio fondamentale per il proseguimento del fondo. Come è noto il fondo salva-imprese è nato per alcuni dossier problematici di aziende italiane sane come attività: fra queste appunto l’Ilva.
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