“Annuncio ritardo”. Le Ferrovie dello Stato procedono a due velocità verso la possibile quotazione. L’Ipo (con il collocamento di circa il 40% sul mercato), malgrado le aspettative iniziali, arriverà infatti ben dopo quelle di Poste Italiane e anche di Enav. Alla base del posticipo (almeno al 2016 se tutto andrà bene) c’è la struttura dell’operazione: non sarebbe infatti ancora chiaro cosa quotare. Da una parte ci sono infatti la corazzata dei Freccia Rossa e la Rete ad Alta Velocità. Dall’altra c’è la rete tradizionale e i treni interregionali (spesso obsoleti) con tutte le problematiche conseguenti. Due attività opposte: da una parte redditizia e dall’altra molto meno. E poi c’è appunto la infrastruttura della rete tradizionale. Cosa farne? Lasciarla nel gruppo da quotare oppure scorporarla e darla allo Stato? Questa opzione sembrerebbe la più probabile, ma l’operazione dal punto di vista tecnico non sembra affatto semplice. Insomma, per Ferrovie dello Stato la strada per la quotazione sembra ancora lunga.
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